Ciclocross e Olimpiadi: la faccenda si complica
Da più parti si è ventilata l’ipotesi che il ciclocross e la corsa campestre potrebbero presto entrare nel programma delle Olimpiadi invernali.
Scartata la possibilità che ciò avvenisse a Milano-Cortina 2026, l’appuntamento successivo, Alpi Francesi 2030, sembrerebbe quello giusto per il debutto di due discipline che si svolgono principalmente nella stagione fredda ma non necessariamente sulla neve.
Mercoledì 12 novembre, però, la Federazione dei Giochi Olimpici Invernali ha emanato un comunicato con il quale ha preso una posizione netta al riguardo.
“La Federazione dei Giochi Olimpici Invernali è ferma nella nostra convinzione che un approccio di questo tipo sminuirebbe il brand, l’eredità e l’identità che rendono unici i Giochi Olimpici Invernali – una celebrazione degli sport praticati sulla neve e sul ghiaccio, con differenti culture, atleti e campi da gioco”.
La nostra opinione è opposta.
Saremo anche di parte in quanto appassionati di ciclismo, ma secondo noi aggiungere, per esempio, Mathieu van der Poel o Nadia Battocletti (per la corsa campestre) all’elenco degli atleti presenti ai Giochi Olimpici Invernali del 2030 farebbe molto bene anche alla rassegna a cinque cerchi.