Ciclismo

Mondiali ed Europei: Tim Merlier non è contento

Il velocista belga ha preso posizione sulle scelte fatte dagli organizzatori delle gare disputate tra fine settembre e inizio ottobre
Tim Merlier
Tim Merlier (Getty Images)

Se ci avete fatto caso, il 28 settembre a Kigali e il 5 ottobre nel sud-est della Francia, nelle prove in linea che assegnavano il titolo mondiale e quello europeo della categoria uomini élite, non c’erano velocisti come Tim Merlier, Jasper Philipsen o Jonathan Milan e nemmeno passisti veloci tipo Mathieu van der Poel (campione del mondo a Glasgow nel 2023) e Wout van Aert.

Il motivo è semplice: tanto la prima prova iridata africana della storia quanto la decima edizione della rassegna continentale proponevano un percorso difficilissimo.

Non sorprendono, quindi, le dichiarazioni rilasciate a Sporza dallo sprinter belga Tim Merlier, che è stato campione d’Europa fino a domenica scorsa.

La maglia con le stelle

“Aver indossato la maglia stellata mi ha reso orgoglioso. Non dimenticherò mai l’adrenalina, le emozioni e la gioia che ho provato agli Europei del 2024. All’inizio consideravo più bella la maglia di campione nazionale belga, per via dei colori, ma poi ho notato che quella di campione europeo aveva anche più presa sul pubblico”.

Mathieu e Wout

“È un peccato che ci siano stati due campionati, in rapida successione, per lo stesso tipo di corridori E non lo dico pensando solo ai velocisti come me, ma anche ai corridori da Classiche. Nemmeno Mathieu van der Poel o Wout Van Aert hanno pensato al Mondiale o all’Europeo quest’anno. Ritengo che questa sia una cosa che la dice lunga”.

Mondiale off limits

“Tutto sommato, da velocista, ho già avuto la possibilità di giocarmi un Europeo per tre volte nel corso della mia carriera. Ma per il Mondiale il discorso è molto diverso. A stento riesco a ricordare una gara iridata per velocisti e non credo che ne potrò vivere una da qui in avanti. Però penso che ogni generazione di velocisti meriti di poter ambire a un Mondiale“.

La bellezza delle volate

“Penso che oggi gli organizzatori delle corse trovino le gare veloci meno attraenti, ma non credo ci sia niente di sbagliato in una corsa che finisce con una volata pulita ed emozionante“.