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NFL in un tunnel psichedelico: droga allucinogena per “migliorare le prestazioni”

L'ayahuasca, la droga delle foreste, sbarca in NFL. I giocatori la usano per curare i traumi cerebrali e migliorare le performance in campo.
CLEVELAND, OHIO - DECEMBER 29: Dorian Thompson-Robinson #17 of the Cleveland Browns is tackled by Jordan Poyer #21 and Da'Shawn Hand #90 of the Miami Dolphins during the first quarter at Huntington Bank Field on December 29, 2024 in Cleveland, Ohio. (Photo by Nick Cammett/Getty Images)

Quello che per decenni è stato un rito segreto delle comunità indigene, oggi è diventato l’ultimo, controverso segreto della NFL. Un numero sempre crescente di giocatori, alcuni tra i più noti e vincenti, sta confessando apertamente di usare una potente sostanza psichedelica, l’ayahuasca, per migliorare le proprie performance e curare i traumi. Una tendenza che sta scuotendo l’America e che apre un dibattito su un futuro dello sport tra performance e allucinazioni.

La confessione shock

A fare rumore è stata la testimonianza di Jordan Poyer, stella dei Buffalo Bills. Durante una conferenza a Denver, il giocatore ha rivelato di aver viaggiato in Costa Rica e in Amazzonia per ben dieci volte negli ultimi tre anni per partecipare a cerimonie con l’ayahuasca. Un’esperienza che, a suo dire, gli ha “cambiato la vita”. “È la cosa peggiore che abbia mai assaggiato, sa di olio”, ha raccontato, “ma questi sono i momenti migliori della mia vita”.

L’uso di questa sostanza, sostiene Poyer, lo ha aiutato a liberarsi della rabbia che covava, a smettere di bere e a tirare fuori la “versione migliore di se stesso” in campo. Ma il suo caso non è isolato. Un altro campione, l’ex quarterback Aaron Rodgers, ha ammesso che l’ayahuasca ha giocato un ruolo fondamentale nella sua carriera, tanto da aver consigliato la pratica a oltre 100 giocatori della NFL.

Il volto oscuro della NFL

Il crescente interesse per l’ayahuasca non è casuale. L’NFL è uno sport segnato da una piaga oscura: i traumi cerebrali. Le statistiche sono agghiaccianti: il 92% degli ex giocatori soffre di encefalopatia traumatica cronica, una malattia che causa problemi di memoria, rabbia e forti emicranie.

Mentre la comunità scientifica è divisa e sostiene che mancano ancora studi clinici per giustificarne l’uso, i giocatori sembrano aver trovato una soluzione nel profondo delle foreste amazzoniche. L’ayahuasca, infatti, provoca intense allucinazioni e altera la percezione sensoriale, agendo su alcuni recettori della serotonina, ma non crea dipendenza. Una potenziale via di fuga dai fantasmi del passato, in un mondo in cui il corpo e la mente sono spinti al limite.