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NBA, Fontecchio “on the road to” Miami, ma resterà agli Heat?

L'azzurro cambia squadra per la seconda volta in carriera, coinvolto in uno scambio di mercato che lo vedrà unirsi ai Miami Heat nella prossima stagione. La sua permanenza in California, però, è tutt'altro che certa
NBA (Getty Images)

Detroit-Miami… e poi? Nelle scorse ore, i Pistons hanno trovato l’accordo per una sign-and-trade col tiratore Duncan Robinson – firmato con un contratto da tre anni e 48 milioni di dollari – e, all’interno dell’affare, è finito anche l’azzurro Simone Fontecchio, ceduto da Detroit agli Heat, la terza squadra della sua carriera NBA.

Fontecchio sta entrando nell’ultimo anno di contratto e dovrebbe fare parte del progetto degli Heat, ma è giusto utilizzare il condizionale perché, come fanno notare negli USA, nel roster di Miami sono già presenti tante ali.

Da Andrew Wiggins fino a Nikola Jovic, Kyle Anderson, Haywood Highsmith e Jaime Jaquez. La franchigia californiana, con lui, ha ora 15 giocatori sotto contratto, il limite massimo.

Per Miami, a prescindere da tutto, si tratta di una mossa economica che va ad aggiustare i conti: gli Heat sono infatti a 5.5 milioni di dollari sotto la luxury tax e hanno una trade exception da $6.9 milioni.

La storia di Fontecchio ai Pistons

Arrivato da Utah nell’annata 23/24, con Monty Williams in panchina ha viaggiato a 15.4 punti, 4.4 rimbalzi e 1.8 assist di media in 16 partite (con il 42.6% da tre punti), andando poi a firmare in estate un contratto biennale 16 milioni di dollari complessivi.

Ma la passata stagione, complice anche l’arrivo di diversi veterani e del nuovo allenatore JB Bickerstaff, non è stata altrettanto positiva. Settantacinque le partite giocate, ma nessuna in quintetto e con meno di 6 punti di media in 16.5 minuti a partita (tirando col 40% dal campo e il 33.5% da tre) e senza giocare neanche un minuto ai playoff nella serie con New York.

Se rimarrà a Miami. sarà il primo giocatore italiano di sempre indossare la canotta degli Heat.