NBA, non c’è due senza tre: gli Spurs battono ancora i Thunder
Tre indizi fanno una prova e se batti tre volte consecutive in 20 giorni i campioni NBA ti candidi a seria pretendente al titolo. È il caso dei San Antonio Spurs, che dopo aver battuto gli Oklahoma City Thunder a Las Vegas nella semifinale della NBA Cup e in Texas, nel secondo match del Christmas Day vincono anche in casa di Shai Gilgeous Alexander e compagni. I Thunder durano meno di un quarto, San Antonio prende il controllo della partita negli ultimi secondo del primo parziale e da quel momento dominano la partita. Il tutto con un Victor Wembanyama ancora in fase di recupero, gestito nel minutaggio e in uscita dalla panchina con appena 26 minuti giocati.
NBA, i Thunder si spengono dopo otto minuti di gioco
Ci mette l’orgoglio Oklahoma City nei primi otto minuti di gioco, facendo vedere quello che negli ultimi due anni è stato il miglior attacco della NBA. I Thunder segnano 32 punti in otto minuti arrivando al massimo vantaggio sul 32-24 grazie a uno Shai Gilgeous Alexander da nove punti nel primo parziale. Improvvisamente però l’attacco di OKC si blocca, negli ultimi due minuti gli Spurs piazzano un parziale di 11-0 e vanno al primo intervallo avanti sul 41-36. Da quel momento è un monologo di San Antonio, con i Thunder che non riescono mai a rientrare a meno di cinque punti da Wemby e compagni.
NBA, gli Spurs si candidano al vertice
Il big match del Christmas Day NBA lancia due segnali forti e chiari. Il primo riguarda i Thunder, che con quattro sconfitte nelle ultime sei partite mostrano i primi problemi in stagione e nel 2025 dopo un’annata dominata. Il messaggio più importante lo mandano però i San Antonio Spurs, che con tre vittorie in 20 giorni contro OKC si candidano prepotentemente alla corsa per il titolo, nonostante un Wemby a mezzo servizio. Gli Spurs sono giovani, affamati e hanno una delle migliori difese della lega, capace di frenare il migliore attacco della NBA degli ultimi due anni.