Calcio

Abidal vittima di una fake news: “Cerchi di vivere, ma ti uccidono”

Una notizia falsa e crudele: Éric Abidal è vittima di una fake news sulla sua morte. L'ex difensore smentisce e lancia un appello sul web.

La notizia si è diffusa come un incendio, un brivido freddo lungo la schiena di tutti gli appassionati di calcio. I social media hanno dato l’allarme: Éric Abidal è morto. Un’informazione macabra, che ha gettato nello sconforto migliaia di persone. Ma la verità, per fortuna, è un’altra. L’ex difensore del Barcellona e della Nazionale francese è vivo, e ha reagito con rabbia e sdegno a quella che non è stata una semplice gaffe, ma una vera e propria fake news, pericolosa e disumana.

Una notizia falsa, un dolore vero

La voce sulla morte di Abidal è stata talmente insistente da costringere lo stesso ex calciatore a intervenire, smentendo personalmente l’accaduto. In una dichiarazione toccante, ha espresso tutta la sua amarezza. “Cerchi di vivere, di lottare per la vita, ma qualcuno ti uccide così, in un click. Certe voci non dovrebbero diffondersi”, ha dichiarato Abidal.

La vicenda è particolarmente crudele se si pensa al calvario che l’ex difensore ha dovuto affrontare nella vita reale. Nel 2011 gli è stato diagnosticato un tumore al fegato, e dopo un’operazione d’urgenza, ha dovuto subire un trapianto. Il donatore è stato suo cugino, un gesto che ha permesso a Éric di tornare a giocare e di vincere la sua battaglia. L’ironia, o meglio la crudeltà, della situazione sta proprio nel fatto che una persona che ha letteralmente combattuto tra la vita e la morte si sia ritrovata vittima di una notizia così spaventosa e priva di fondamento.

Il pericolo del web

L’episodio di Abidal è un campanello d’allarme, un promemoria costante dei pericoli che si nascondono nel web. Un semplice post su un social network, una voce non verificata o una notizia creata per generare click possono causare un dolore immenso. La storia di Abidal dimostra quanto sia facile per un’informazione falsa diventare virale e quanto sia difficile, per una persona, difendersi da un attacco di questo tipo.

Il suo messaggio, chiaro e forte, è un monito per tutti. In un’epoca in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce, la responsabilità di chi le condivide è enorme. La vita e la dignità di una persona non possono essere sacrificate per un pugno di like o per una manciata di visualizzazioni. La vicenda di Éric Abidal, purtroppo, è un esempio lampante di come l’irresponsabilità sul web possa avere conseguenze devastanti. La sua speranza è che questa storia serva da lezione, e che in futuro, prima di condividere, si pensi due volte.