Bologna, Orsolini: “Sogno il Mondiale, difficile digerire l’esclusione dall’Europeo”

E’ tornato a casa ieri “Orso”, a Rotella, cittadina in provincia di Ascoli Piceno dove è nato e cresciuto prima di girare l’Italia e di fermarsi a Bologna, ora una seconda casa, a tutti gli effetti.
E lo ha fatto per un evento speciale, intitolato “Orgoglio di Rotella – omaggio a Riccardo Orsolini”, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, amici e appassionati di calcio e sostenitori del ‘7’ rossoblù, che ha scelto appunto di fare un salto nella sua città natale per condividere emozioni e ricordi, e anche per spendere due parole sul cammino che lo ha portato a diventare uno degli attaccanti più prolifici, attualmente, del campionato di Serie A.
Così, un Orsolini visibilmente emozionato, microfono in mano, ha cominciato a raccontare la sua infanzia a Rotella, che ha influenzato profondamente la sua crescita personale e sportiva. “Qui ho iniziato a sognare – ha detto l’attuale capitano del Bologna, con cui un mese e mezzo fa ha trionfato in Coppa Italia – e ogni passo che ho fatto nella mia carriera è stato ispirato dai valori che ho appreso in questa comunità. Rotella la porto nel cuore, per me è davvero casa. Mi dicono che sono ‘figlio di Bologna’ ma io sono di Rotella e ho anche Ascoli nel cuore. Comunque 8 anni sotto le Due Torri sono tanti e ringrazio chi è venuto sin qui con addosso la maglia del Bologna solo per salutarmi”.
“Qui ci sono le mie due nonne che mi sono sempre state vicine: Ida è anche venuta al Dall’Ara a vedermi. I miei genitori hanno fatto molti sacrifici per permettermi di intraprendere questo percorso, sin da quando mi accompagnavano al Picchio Village per allenarmi con i Pulcini dell’Ascoli”, ha poi aggiunto Orsolini, davanti a papà Paride, mamma Cristiana e alla sorella Morgana.
“Sogno il Mondiale con l’Italia. L’Europeo mancato? Mi ha fatto male…”
Poi, c’è stato tempo anche per affrontare il tema Nazionale, a lui spesso indigesto, vista la mancata convocazione all’Europeo in Germania di un anno fa e il poco spazio riservatogli in questi anni dal ct Spalletti, esonerato il mese scorso e sostituito da Gennaro Gattuso.
“Ho un rapporto strano con la maglia azzurra: ammetto che l’esclusione dall’Europeo mi ha fatto particolarmente male. Le decisioni altrui non posso modificarle, ho capito che devo solo continuare a fare il mio. Esultanza del ‘TocToc’ alla telecamera? Qualcuno ci ha visto un messaggio subliminale, ma è stata solo una cosa dettata dall’istinto: poi l’ho riproposta perché mi ha portato fortuna ed è finita per diventare un meme. Ora c’è un nuovo ct e inizierà un nuovo ciclo. Spero che l’Italia riesca a qualificarsi per i Mondiali”.
Questo l’auspicio di “Orso”, che sogna di far bene in azzurro e con la maglia ora a lui più cara, quella a tinte rossoblù.