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Boca e River, i due volti opposti di Buenos Aires: tra chi sogna e crolla

Il Boca è in crisi, tra proteste dei tifosi e risultati pessimi, il River invece sogna in grande e punta a traguardi straordinari: i due volti di Buenos Aires
L'esultanza dei giocatori del River Plate dopo il successo nel Superclasico contro il Boca Juniors
L'esultanza dei giocatori del River Plate dopo il successo nel Superclasico contro il Boca Juniors (Getty Images)

Oggi a Buenos Aires ci sono due volti, forse mai così opposti dal 2011, anno della retrocessione del River Plate e della vittoria del campionato di Apertura del Boca Juniors. Oggi nella Capitale argentina si respira un’aria diversa, un’inversione di tendenza che ha portato gli Xeinezes a vivere una crisi mistica e di risultati e i Los Millionarios a mettere sul tavolo ambizioni da top club. La stessa medaglia, due volti differenti. Da una parte una Bombonera rovinata, cancellata dal tempo, dall’altro un Monumental sgargiante e colorato. Questo è lo specchio della situazione calcistica in cui vivono oggi gli abitanti di una delle città più importanti del Sud America, patria di un calcio che ha sempre attirato ed emozionato anche oltreoceano, anche nel Vecchio Continente.

Il Boca Juniors rischia il crollo

Tutti conoscono la storia del Boca Juniors, legata anche all’Italia per merito di alcuni immigrati genovesi che decisero di tirar su una squadra di calcio, senza avere la consapevolezza di star creando uno dei club più vincenti d’Argentina e più importati del mondo. Ed è proprio perché tutti conoscono questa storia che non stupisce la meraviglia generale nel vedere il Boca in una situazione così complicata. Nella mattinata del 25 luglio i tifosi sono scesi in piazza, davanti alla Bombonera, per protestare contro Riquelme, idolo in campo ma fallimentare in dirigenza. Il presidente degli Xeinezes è stato individuato come il colpevole numero uno di questa troppo longeva assenza di risultati. La figuraccia nel Mondiale per Club, davanti a tutto il pianeta, non è bastata per porre un freno a questa situazione. La sconfitta contro l’Atletico Tucuman ai sedicesimi di Coppa d’Argentina è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo la seconda mancata qualificazione consecutiva alla Copa Libertadores, una volta obiettivo dichiarato del club. Il tecnico Russo e i giocatori non riescono a cambiare le cose. In sei partite con il nuovo tecnico in panchina sono arrivati 4 pareggi e 2 sconfitte, conferma di una situazione drammatica.

Boca Juniors, è caos! I tifosi scendono in piazza contro l’idolo Riquelme

Il River Plate sogna in grande

Il River Plate non ha nulla da invidiare al Boca Juniors a livello storico, anzi, detiene perfino il record di campionati argentini vinti. Oggi, però, dopo anni di lotte dominano anche nel dualismo cittadino. Il River è la squadra che tira fuori i talenti, è la rosa più forte e quella che si sta imponendo nei Superclasici. Chiedere a Mastantuono per avere conferma di tutto ciò. Oggi il River Plate guarda il Boca Juniors dall’alto verso il basso e si pone nuovi grandi obiettivi. Il progetto iniziato negli scorsi anni ha dato risultati ottimi a livello economico, strutturale e ambientale e ora la dirigenza ritiene sia arrivato il momento di guardare con più fiducia anche al campo, restaurando la supremazia dei ‘Los Millionarios’. L’obiettivo, non dichiarato ma intuibile, è quello di tornare ad alzare al cielo la Copa Libertadores, vinta per l’ultima volta nel 2018. Si tratta della competizione più ambita dai club sudamericani, l’occasione per avvisare il calcio che il River Plate è tornato, ma questa volta per imporsi. Poi c’è la Coppa d’Argentina, altro obiettivo da mettere in lista. L’ultima è stata vinta nel 2019 e per il River è arrivato il momento di conquistare anche la quarta della sua storia. Meno aspettative ci saranno sul campionato. Lì la missione è più ardua, per quanto il colpo sia già riuscito due anni fa, quando nel 2023 vinsero il secondo titolo in due anni.