Calcio Estero

L’accusa dell’ex Arsenal: “Sono costato un milione a gol, colpa di Wenger”

La sua frustrazione dell'ex Arsenal con Wenger e il flop replicato al Crystal Palace, prima del ritiro

Arsenal-Crystal Palace è un derby di Londra con una storia dimenticabile per un giocatore in particolare: Marouane Chamakh. L’attaccante franco-marocchino ha avuto la singolare (e sfortunata) esperienza di trascorrere tre anni in entrambi i club, fallendo miseramente in entrambi i tentativi. In totale, ha messo a segno appena 24 gol nel calcio inglese, 11 dei quali nel suo primo, e unico, anno decente.

Chamakh è arrivato all’Emirates nel 2010 a parametro zero, evitando la discussione sui flop di mercato per il costo del cartellino. Tuttavia, la sua storia è diventata un’icona di inefficienza finanziaria: come rivelato nel 2013, il suo soggiorno all’Arsenal è costato ai Gunners l’astronomica cifra di 1 milione di sterline per ogni gol segnato.

Il motivo? Il suo contratto da 93.000 sterline a settimana, frutto di una mossa da free agent dopo aver vinto il titolo di Ligue 1 con il Bordeaux.

L’accusa a Wenger: “Mancanza di rispetto”

Nonostante le statistiche schiaccianti, Chamakh ha sempre sostenuto di non aver mai avuto una chance equa da Arsène Wenger.

In un’intervista del 2016 a RMC, l’attaccante ha raccontato il brutale cambio di rotta: “Quando ho iniziato, è andata davvero bene. Ho sfruttato gli infortuni di [Robin] van Persie, che mi hanno spianato la strada. Ho giocato per sei mesi, ho segnato gol, ho dato il mio contributo. A gennaio, Robin è tornato dall’infortunio e da un giorno all’altro mi sono ritrovato in panchina senza alcuna spiegazione.”

Chamakh ha espresso tutta la sua amarezza: “Sì, ovviamente sono un po’ seccato con [Wenger], perché penso di aver meritato più spazio in campo di quanto mi abbia concesso e promesso. L’anno successivo, mi disse che forse il sistema tattico sarebbe cambiato e che avrei potuto far partire Robin. Erano solo promesse. Non c’era nulla alla fine.”

L’attaccante riconosce la superiorità del rivale (“Robin era molto più bravo di me“), ma condanna il trattamento subito: “Per le mie ambizioni, credo che sia stata una piccola mancanza di rispetto. Avevo iniziato bene, e da un giorno all’altro si è dimenticato di me, così, senza pensarci due volte.”

Il fallimento replicato al Crystal Palace

L’onere finanziario del suo stipendio era tale che l’Arsenal ignorò l’ultimo anno di contratto, lasciandolo andare al Crystal Palace (appena promosso) ancora a parametro zero.

Al Selhurst Park, la storia si è ripetuta: un inizio promettente, con sette gol che aiutarono il Palace a evitare la retrocessione, che gli valse un’estensione di due anni. Ma la decisione si rivelò un errore: dopo il suo rilascio nel 2016, Chamakh giocò solo un breve periodo al Cardiff City prima di ritirarsi nel 2019.

Oggi, mentre Arsenal e Palace si preparano per il match delle 14:00, possono entrambi tirare un sospiro di sollievo: le loro opzioni offensive e la loro posizione in classifica sono, inequivocabilmente, molto migliori.