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Manchester United, Mainoo ko e un record di 88 anni a rischio

L’infortunio di Kobbie Mainoo mette in pericolo una striscia storica del Manchester United che dura da 88 anni e 4.332 partite
Amorim, Manchester United
Amorim, Manchester United

Una tradizione lunga 88 anni rischia di interrompersi. È quella del Manchester United, che dal 1937 schiera almeno un giocatore cresciuto nel proprio vivaio in ogni distinta ufficiale di gara. Un record storico — 4.332 partite consecutive — che ora vacilla per colpa di un infortunio: quello di Kobbie Mainoo, il giovane centrocampista che finora aveva tenuto viva la linea diretta tra l’Academy e la prima squadra.

Mainoo si è fermato per un problema fisico e salterà la trasferta contro il Tottenham, in programma sabato a Londra. Un’assenza pesante, non tanto per l’impatto tecnico quanto per il valore simbolico. Da quasi nove decenni, almeno un ragazzo cresciuto a Carrington compare nella lista dei convocati dei Red Devils: un filo che unisce generazioni, dai leggendari “Busby Babes” alla “Class of ‘92”, fino ad arrivare ai giorni nostri. Adesso, quel filo rischia di spezzarsi.

Il tecnico Ruben Amorim, subentrato in estate, dovrà scegliere se proseguire la tradizione o concentrarsi esclusivamente sull’aspetto tecnico. La soluzione potrebbe essere Jack Fletcher, diciottenne centrocampista figlio dell’ex capitano Darren, già inserito nella lista dei convocati per la trasferta londinese. Una convocazione che, se confermata, consentirebbe al club di mantenere intatta la propria eredità. Fletcher non ha ancora debuttato in Premier League, ma potrebbe essere la chiave per salvare un primato che rappresenta più di un semplice numero: è l’anima del Manchester United, la dimostrazione di un’identità costruita nel tempo.

Tradizione e record a rischio

Negli anni, l’Academy ha prodotto stelle che hanno scritto la storia: Beckham, Scholes, Giggs, i fratelli Neville, fino a Marcus Rashford, oggi simbolo di continuità e orgoglio locale. Ma la filosofia “youth, courage, success” rischia di infrangersi sotto il peso di un calendario fitto e di un mercato sempre più internazionale. Con tanti giovani ceduti in prestito e pochi rimasti a disposizione, Amorim si trova a corto di alternative.

Dal 1937 a oggi, nessuna squadra nel mondo può vantare una striscia simile. Nemmeno il Barcellona, con la sua “cantera”, o l’Ajax, modello olandese di formazione. Per lo United, non si tratta soltanto di numeri, ma di un valore identitario profondo. In una Premier League dominata dal business e dagli investimenti stranieri, la presenza di un giocatore “di casa” in ogni partita è sempre stata il simbolo di un legame con le radici.

Ora, tutto dipende da una decisione. Se Fletcher siederà in panchina a Londra, la tradizione continuerà. Altrimenti, dopo 88 anni e 4.332 partite, una delle storie più affascinanti del calcio inglese potrebbe arrivare al capolinea.