Messi e il Mondiale 2026: il dubbio che fa tremare l’Argentina
Lionel Messi non chiude la porta, ma nemmeno la apre del tutto. Il Mondiale 2026 resta un punto interrogativo, una possibilità sospesa tra sogno e realtà. A dirlo è stato lo stesso campione argentino, intervistato dalla rete americana NBC, in un passaggio che ha subito acceso il dibattito: «A dire il vero, sarebbe straordinario poter essere alla Coppa del Mondo. Mi piacerebbe essere in forma e giocare un ruolo importante per aiutare la mia Nazionale, se ci sarò». Quel “se” – pronunciato con naturalezza, ma pesante come un macigno – ha scosso l’Argentina
Perché Messi, oggi, è ancora il simbolo di un Paese intero, capitano di un gruppo che ha vinto tutto, dal Mondiale in Qatar alla Copa América. Eppure, a 38 anni, La Pulga lascia aperta ogni ipotesi. Il fisico non è più quello di un tempo, le energie si dosano, e le stagioni con l’Inter Miami sono state già un banco di prova impegnativo. Proprio da lì, dalla Florida, passerà la sua decisione definitiva. «Quando inizierà la prossima pre-season con l’Inter Miami, valuterò giorno per giorno. Voglio capire se posso essere al 100%, se posso davvero essere utile al gruppo. Solo allora prenderò una decisione. Ovviamente ho tutta la voglia, perché si tratta di un Mondiale», ha spiegato. Parole che sanno di onestà, ma anche di prudenza, come chi conosce il peso del tempo e non vuole promettere ciò che non è certo di poter mantenere.
La tempistica e la scelta di Messi
La scelta arriverà nei primi mesi del 2026. L’Argentina, intanto, continua a prepararsi in vista dell’amichevole del 14 novembre a Luanda contro l’Angola, con o senza Messi. Scaloni aspetta notizie, i compagni lo sperano, il popolo argentino lo pretende. Perché, al di là della forma fisica, l’anima di quella Selección resta lui. Lo dimostrano i fatti: anche nell’ultima uscita, il 6-0 contro Porto Rico lo scorso 15 ottobre, Messi ha illuminato la scena come se il tempo non esistesse.
Pensare che possa non esserci nel Mondiale del 2026, il primo in tre Paesi – Stati Uniti, Canada e Messico – sembra quasi un paradosso. Ma Messi ragiona da uomo, prima che da mito: conosce il limite, lo rispetta, lo osserva da vicino. «Voglio esserci solo se posso dare davvero qualcosa», ha detto. Parole di un leader che non accetta compromessi con la propria storia.
E in fondo, è questo che lo rende unico: anche quando lascia spazio al dubbio, continua a far sognare un intero Paese.
Con o senza di lui, il Mondiale avrà lo stesso fascino. Ma con Messi, avrebbe ancora qualcosa di magico.