Nove anni di storia e il Kosovo è a due partite dai Mondiali
Le arterie principali di Pristina sono pronte a sprofondare nell’irrazionale. Tra soli due incontri, la giovanissima selezione del Kosovo potrebbe strappare un biglietto per il prossimo Mondiale. È il culmine di un’ascesa incredibile, un capitolo storico per uno Stato la cui dichiarazione di indipendenza risale solo al 2008.
Per la giovane nazione balcanica, il mese di novembre si prospetta monumentale: una vittoria diretta o l’accesso ai play-off sono traguardi inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Il sogno dei Dardanët e l’obiettivo Play-Off
Dopo le clamorose due vittorie consecutive contro la Svezia, una follia dolce ha pervaso i tifosi dei “Dardanët”, il soprannome della Nazionale. La possibilità di qualificarsi direttamente, pur richiedendo una serie di risultati complessi (inclusa una performance migliore della Svizzera e un discreto numero di gol), è un catalizzatore di speranza.
L’obiettivo immediato, tuttavia, è meno folle. L’allenatore tedesco Franco Foda è concentrato sul prossimo scontro: “Abbiamo analizzato bene gli sloveni per prendere almeno un punto contro di loro.“
Quel punto sarebbe sinonimo di play-off da disputare a marzo. Un risultato enorme per una squadra che ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da FIFA e UEFA solo nel maggio 2016 e che è entrata nella Top 100 FIFA appena un anno fa.
Dalle partite clandestine alla Serie A
Il Kosovo è un Paese segnato dalla guerra, e il tempo delle partite organizzate senza l’avallo delle istituzioni internazionali – finanziate dai mecenati negli Stati Uniti e giocate contro selezioni non riconosciute come Cipro del Nord – non è affatto lontano.
La prima campagna di qualificazione, per Russia 2018, fu un disastro annunciato, con appena un punto in dieci partite. Ma il progresso è stato continuo e inarrestabile. La squadra, oggi 84esima nel ranking FIFA, vanta talenti di assoluto livello, nonostante una popolazione di soli 1,7 milioni di abitanti.
In difesa, c’è il capitano Amir Rrahmani del Napoli. In attacco, il centravanti Vedat Muriqi sta vivendo un momento d’oro con il Maiorca, ed Edon Zhegrova (ex Lille) ha il potenziale per dinamizzare qualsiasi difesa.
Nonostante il gioiello Zhegrova non sia al top della forma a causa di problemi fisici, la determinazione è alta. L’ex Lazio Muriqi ha lanciato il guanto di sfida: “Se segno domani e vinciamo, sarò l’uomo più felice del mondo.“
Prima di sognare di scavalcare la Svizzera per il primo posto, il Kosovo deve assicurarsi quel fondamentale posto ai play-off, un traguardo che darebbe lustro a una delle storie più commoventi e veloci della storia del calcio internazionale.