PSG, Hakimi accusa la vittima e lancia una bomba: “Ho chiamato la polizia”

Uno dei casi più scottanti del calcio europeo si arricchisce di un capitolo esplosivo. Achraf Hakimi, il terzino marocchino del Paris Saint-Germain, ha rotto il silenzio sul processo per stupro che lo vede coinvolto, lanciando accuse dirette e clamorose. In una mossa che ha spiazzato tutti, il calciatore ha dichiarato di essere stato lui, e non le autorità, a chiedere di essere interrogato per fornire la sua versione dei fatti.
La difesa a sorpresa
In un’intervista al programma ‘Clique’, Hakimi si è difeso con una dichiarazione che potrebbe cambiare le sorti del processo. “Ho chiesto io alla polizia di parlare con loro per fornire la mia versione dei fatti”, ha affermato con fermezza. Il giocatore ha poi aggiunto che il suo DNA è a disposizione delle forze dell’ordine e che lui è “sempre stato a loro disposizione”.
Hakimi ha poi lanciato una pesante stoccata alla donna che lo ha denunciato, sostenendo che lei “non ha reso le cose facili a chi ne aveva bisogno“. Le sue parole lasciano intendere una mancanza di collaborazione da parte dell’accusatrice, un elemento che il suo team legale potrebbe sfruttare in tribunale. “Grazie al lavoro della polizia, abbiamo fatto buoni progressi. Oggi sono tranquillo. Spero che la verità venga fuori presto“, ha concluso il difensore.
L’accusa di stupro risale al marzo 2023, dopo che una donna di 24 anni ha sporto denuncia contro di lui. Ora, con un’inchiesta aperta, la procura di Nanterre ha chiesto che Hakimi venga incriminato. Ma con queste nuove dichiarazioni, il caso si tinge di un giallo ancora più intricato.