Calcio Estero

Scandalo in Messico, ex nazionale accusato di abusi su minori

Shock in Messico: l'ex stella del Deportivo, Omar Bravo, a processo per abusi sessuali seriali su una 17enne.

Un’accusa infamante e scioccante ha travolto il mondo del calcio messicano, gettando un’ombra oscura su una delle sue ex stelle più celebrate. Omar Bravo, 45 anni, ex attaccante della Nazionale e idolo del Chivas e del Deportivo La Coruña, è stato formalmente condannato al processo da un giudice messicano per presunti abusi sessuali continuati su un’adolescente.

La notizia, emersa nelle prime ore di questa mattina, conferma la gravità delle accuse che hanno portato all’arresto di Bravo domenica scorsa: l’ex calciatore è accusato di aver abusato della figlia diciassettenne della sua compagna per un periodo agghiacciante di sei anni, iniziando quando la vittima aveva appena undici anni.

Sei mesi di carcere preventivo: “Pericolo sociale”

La stella che ha rappresentato il Messico ai Mondiali del 2006 e alle Olimpiadi del 2004 è ora classificata come un potenziale pericolo. Dato l’estremo orrore del presunto reato, il giudice ha stabilito che Omar Bravo dovrà rimanere in carcere per i prossimi sei mesi in custodia cautelare.

In Messico, questa misura restrittiva è applicata quando l’imputato è ritenuto un rischio per la società o per il regolare svolgimento del processo. L’avvocato della vittima, Juan Soltero, ha confermato la linea dura: “Per questo tipo di reati, data la loro gravità, la legge prevede questo tipo di misure. Sei mesi è un lasso di tempo probabile, poiché se il processo si prolunga, l’imputato dovrà trascorrere più tempo in custodia cautelare.”

Se ritenuto colpevole, l’ex attaccante rischia una pena detentiva compresa tra i cinque e i dieci anni.

Le prove sul tavolo: video e chat sequestrate

La difesa della vittima ha presentato un dossier schiacciante, che include 42 screenshot di conversazioni tra Bravo e l’adolescente, oltre a una registrazione video. Prove digitali che, in tribunale, potrebbero sigillare il destino di quello che un tempo era un modello di professionalità e riserbo per i tifosi messicani.

Bravo, noto per la sua riservatezza e la sua distanza dalla stampa, si ritrova ora al centro di uno scandalo che ha trasformato la sua immagine di eroe sportivo in quella di un presunto predatore seriale. Il processo, e i sei mesi di carcere che lo precedono, segnano l’inizio di un capitolo giudiziario che terrà il Messico col fiato sospeso.