Vinicius esalta Ancelotti: “Il miglior allenatore mai avuto”

La débâcle inflitta alla Corea del Sud (un secco 5-0) non è stata solo la migliore vittoria del Brasile in questo ciclo pre-Mondiale, ma una vera e propria resurrezione tattica e psicologica. E il profeta di questa rinascita ha un nome e cognome, ma soprattutto un titolo: Carlo Ancelotti.
L’elogio più fragoroso arriva proprio dalla sua stella più luminosa, Vinicius Jr., il “numero 7” della Seleção, che ha ritrovato sotto la guida dell’italiano lo smalto dei giorni migliori.
L’amichevole e il conto alla rovescia
Subito dopo la goleada – che ha visto brillare l’intero reparto offensivo – Vini Jr. ha esultato, ma ha subito messo il Mondiale in cima all’agenda.
“Questo ci dà fiducia. Tutti gli attaccanti hanno segnato goal e fornito assist, il che ci dà fiducia per la Coppa del Mondo,” ha dichiarato l’attaccante. Ma il tempo stringe: “Abbiamo le amichevoli, quindi dobbiamo prepararci il prima possibile. Manca pochissimo tempo. Abbiamo un nuovo allenatore e con lui abbiamo vinto partite. Dobbiamo continuare così”.
La vittoria, e in particolare la perla del secondo goal – definita una vera “opera d’arte” – ha chiarito che il feeling tra il brasiliano e il tecnico non è affatto un caso.
“Mi ha dato più fiducia”
Non appena gli è stata offerta la possibilità di parlare di Ancelotti, Vini Jr. non si è trattenuto, pronunciando una frase che risuona come una vera e propria dichiarazione d’amore calcistica, una santificazione del metodo Carletto: “È sempre stato il miglior allenatore che abbia mai avuto. È stato l’allenatore che mi ha dato più fiducia, quello con cui ho giocato meglio.”
Una connessione, nata al Real Madrid e ora trasferita in Nazionale, che sta producendo risultati immediati. “È venuto qui con la Nazionale e ho già giocato tre partite. I progressi che ho fatto con lui e con la squadra sono evidenti. Vogliamo continuare così per fare un Mondiale eccellente,” ha aggiunto il crack brasiliano, confermando come l’arrivo dell’italiano abbia sbloccato non solo la sua performance individuale, ma l’intero potenziale offensivo della Seleção.
Pressing alto e difesa offensiva
Sotto Ancelotti, il Brasile ha adottato un nuovo credo tattico basato sul pressing alto e una mentalità aggressiva. Vini Jr. ne è il perfetto interprete e difensore: “Il nostro obiettivo principale è pressare bene. Giochiamo con molti attaccanti.”
Ma l’attaccante sa bene che l’attacco non può prescindere dalla fase difensiva: “Se non riusciamo a pressare bene e a difendere meglio, sarà un po’ difficile. Aiutare la nostra difesa sarà molto importante. La nostra migliore difesa è l’attacco,” ha concluso Vini, riassumendo la filosofia del suo “miglior allenatore”.
Il Brasile si prepara ora al prossimo test contro il Giappone a Tokyo, con la certezza di aver trovato nel tandem Ancelotti-Vinicius la formula definitiva per la rincorsa al titolo mondiale.