Rashford, l’avventura al Barcellona inizia con un ritardo… per colpa degli Oasis

Se Marcus Rashford non ha già infranto almeno una delle dieci, rigidissime regole imposte dal tecnico del Barcellona Hansi Flick poco ci manca. La sua avventura in Catalogna, infatti, in prestito dal Manchester United con diritto di riscatto in favore dei blaugrana fissato a trenta milioni di euro, non è iniziata nel migliore dei modi: l’esterno inglese, reduce da sei mesi trascorsi con la maglia dell’Aston Villa, si è presentato in Spagna in ritardo.
Il background di Rashford
In Inghilterra, media vicini ai Red Devils e tifosi ‘opinion leader da social’ hanno ironizzato sulla vicenda, ponendo l’accento sull’ennesimo comportamento fuori le righe di Marcus Rashford, la cui – ancor giovane – carriera è stata sin qui fortemente limitata da comportamenti extra-campo, frequenti problemi di natura personale nella sfera privata e contesti ed esperienze di vita spesso al limite.
Rashford, la ‘colpa’ degli Oasis
A fare chiarezza sulla questione, però, ci ha pensato l’autorevole tabloid britannico ‘The Sun’, sulle cui colonne viene spiegato come gli Oasis, celebre gruppo rock guidato dai fratelli Gallagher, avessero da tempo prenotato l’intero spazio aereo sopra Manchester in vista del concerto che avrebbero tenuto a Heaton Park esattamente nel pomeriggio di ieri (domenica 20 luglio). Ciò ha impedito al volo privato dell’esterno inglese di decollare regolarmente dall’aeroporto della città, piuttosto costretto a raggiungere il cielo iberico dall’East Midlands, a circa due ore di macchina dalla metropoli del North West England.