Cambio logo, proteste di tifosi e sindaco: cosa sta succedendo al Livorno, appena tornato tra i professionisti?

La stagione 2025/26 segnerà il ritorno del Livorno tra i professionisti. Dopo il fallimento del 2021 e la ripartenza dall’Eccellenza, la promozione in Serie C ha restituito dignità sportiva a una piazza storica, con un passato importante anche in Serie A. Per celebrare questo nuovo inizio, la società ha deciso di voltare pagina anche sul piano dell’identità visiva: addio al vecchio stemma con il simbolo del dollaro, largo a un nuovo logo più moderno e minimale, una “L” stilizzata in linea con le tendenze grafiche seguite da club come Juventus e Venezia.
Le proteste di tifosi e sindaco
Ma la scelta non ha trovato tutti d’accordo. Il lancio ufficiale del nuovo logo sui social, avvenuto nei giorni scorsi, ha scatenato una valanga di critiche. I commenti dei tifosi sono stati durissimi: c’è chi ha paragonato il simbolo a quello delle Ferrovie dello Stato, chi a un marchio di sanitari. Altri, come i Bagni Lido, hanno cavalcato l’ironia rilanciando la grafica come logo per un nuovo stabilimento balneare. Ma per molti supporter la questione è ben più seria: uno striscione apparso fuori dallo stadio Picchi parla chiaro: “Questo logo è una m***a. L’Unione va rispettata”. Segno di un’identità che si sente tradita.
Anche il sindaco di Livorno è intervenuto sulla vicenda, usando toni misurati ma chiari: “Il nuovo logo non mi convince e non sono il solo. Capisco le ragioni legali dietro l’abbandono del vecchio simbolo, ma visto il malumore generale, sarebbe saggio prendere in considerazione delle alternative”. Il primo cittadino ha perfino proposto un piano B temporaneo: utilizzare per un anno il simbolo grafico della città, già rielaborato su sua iniziativa, così da dare respiro e tempo per trovare una soluzione condivisa.
Il comunicato della società
Travolta dalle polemiche, la società è corsa ai ripari con un comunicato ufficiale, in cui precisa che la scelta è stata dettata da necessità legali e non da leggerezza, e che ora è pronta a rimettersi in ascolto per valutare nuove proposte: “Prendiamo atto del malcontento suscitato dal lancio del nuovo logo. Tuttavia, crediamo sia giusto che le cose vengano conosciute fino in fondo, prima di sparare a zero contro tutto e tutti. Stiamo facendo delle valutazioni con la Lega, che ci aveva richiesto il logo ufficiale già la scorsa settimana, per capire se sarà possibile ottenere ancora qualche giorno per modificare l’elemento del ‘dollaro’.
Siamo l’unico club professionistico in Italia, e probabilmente al mondo, che ha la denominazione ufficiale (Unione Sportiva Livorno 1915) intestata a un club (il Club Magnozzi) e il logo in capo a un privato (Enrico Fernandez). Una situazione anomala, che ci ha messo in difficoltà più volte e che rappresenta una vera e propria stortura. Vivreste voi prendendo in prestito il vostro nome e cognome da un soggetto terzo?
Abbiamo cercato soluzioni, ma per motivi indipendenti dalla nostra volontà ci siamo trovati costretti a cambiare logo. Non possiamo che ringraziare lo studio Zaki per la totale disponibilità e per l’eccellente lavoro svolto. Stiamo leggendo i vostri commenti, valutando le osservazioni e prendendo in considerazione le proposte alternative. Cercheremo, come sempre, di avvicinarci a tutti nel limite del possibile. Ma qualunque sarà la decisione finale, è bene chiarire che non sarà dettata da un capriccio o da uno sgarbo, ma da una necessità oggettiva e ineludibile”.