Dallo spogliatoio al Vlog: la nuova era dei calciatori-creator – VIDEO
Il calcio moderno non si gioca più solo sul rettangolo verde o nelle conferenze stampa filtrate dagli uffici comunicazione. Oggi, la nuova frontiera del pallone è su YouTube. Negli ultimi mesi, una tendenza inarrestabile ha visto le più grandi stelle mondiali trasformarsi in veri e propri content creator, rivoluzionando il rapporto con i tifosi.
L’ultimo esempio eclatante è quello di Erling Haaland. L’attaccante del Manchester City, sbarcato sulla piattaforma a ottobre 2025, ha già superato il milione di iscritti. I suoi contenuti non mostrano solo gol: in un video lo si vede cucinare i propri pasti, in un altro si traveste da Babbo Natale per fare regali ai piccoli fan. È il passaggio definitivo dai media “tradizionali” all’autonoma gestione del proprio marchio personale.
I protagonisti della svolta
Non è solo Haaland a dominare la scena:
Cristiano Ronaldo: Il re indiscusso, con oltre 77 milioni di iscritti, che alterna momenti dietro le quinte a sfide spettacolari con giganti del web come MrBeast.
James Maddison: Il giocatore del Tottenham utilizza il canale per raccontare il lato più umano e vulnerabile dello sport, documentando il faticoso recupero fisico ed emotivo dopo un grave infortunio.
Jude Bellingham: Ha scelto YouTube per pubblicare il documentario sul suo trasferimento al Real Madrid, preferendo la piattaforma ai classici broadcast televisivi.
Ben Foster: Il vero pioniere che, con la sua telecamera piazzata in porta, ha aperto la strada a un nuovo modo di vivere il match.
Perché YouTube? “Controllo e connessione”
Secondo l’esperto di strategie digitali Seb Losardo, questo cambiamento risponde a due necessità: gestire la narrazione e creare un legame diretto. Su YouTube, i calciatori sono registi di se stessi: scelgono cosa mostrare e come apparire, eliminando i filtri giornalistici.
I fan non vogliono più solo la performance della domenica; cercano l’autenticità. Vedere il proprio idolo a casa con la famiglia o durante un allenamento privato aiuta a comprendere l’uomo dietro l’atleta. Inoltre, c’è una motivazione strategica a lungo termine: la carriera di un calciatore è breve, ma una presenza solida sui social garantisce una rilevanza mediatica che può durare decenni dopo il ritiro.