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Fantacalcio, Allegri ritrova Jashari: 90 minuti in campo

Dopo la lunga assenza per infortunio al perone, Ardon Jashari gioca 90 minuti in amichevole. Le "belle sensazioni" del rientro
Ardon Jashari
Ardon Jashari

Novanta minuti. Tanto è bastato ad Ardon Jashari, il centrocampista inseguito a lungo dal Milan, per chiudere un ciclo di attesa durato 173 giorni. L’ultima volta era stata nel play-off belga, ma il ritorno in campo in rossonero, seppur in amichevole contro l’Entella, ha un sapore di liberazione.

Il test, fortemente voluto da Massimiliano Allegri, era un appuntamento cruciale per lo svizzero, designato come priorità per ritrovare il ritmo partita. Jashari stesso ha raccontato la sua odissea: “È stato un percorso lungo per arrivare fin qui, soprattutto dopo il periodo intenso del calciomercato e il brutto infortunio. Dopo circa tre mesi è bello tornare in campo dal primo minuto. È una bella sensazione.

Il fantasma della frattura e la ruggine del rientro

La corsa di Jashari con il Milan, iniziata con la lunga trattativa con il Bruges, era stata brutalmente interrotta a fine agosto da uno scontro violento in allenamento con Santiago Gimenez. La diagnosi fu spietata: frattura composta del perone destro e due mesi di stop.

Il rispetto delle tempistiche gli ha permesso di tornare tra i convocati a inizio novembre e, finalmente, di rimettere piede in campo. Un po’ di “ruggine” era inevitabile: “È sempre un po’ difficile tornare a giocare quando sei stato fuori a lungo, e su campi così è ancora più complicato, ma alla fine mi mancava giocare a calcio. La cosa più importante era ritrovare quelle sensazioni: fare cose buone con il pallone, correre tanto per la squadra.

Nonostante l’errore in fase di possesso sul gol dell’Entella, la prestazione ha mostrato spiragli incoraggianti, in particolare la capacità di verticalizzazione in spazi stretti, anche se l’intensità di passo è ancora lontana dai livelli richiesti.

Il ruolo e la concorrenza galattica

Jashari ha giocato da mediano davanti alla difesa, il ruolo che lo vedrebbe in diretta competizione con un totem come Luka Modric. Da mezzala, la concorrenza è feroce e il passo deve essere importante. Sarà Allegri a decidere dove collocarlo, ma lo svizzero ha ben chiaro il suo obiettivo:

Voglio dare il massimo, offrire le mie migliori prestazioni e portare fiducia alla squadra anche a livello individuale. Alla fine la cosa più importante è vincere. Vediamo cosa riusciremo a raggiungere insieme.

Ora che il tunnel dell’infortunio è finito, l’unica cosa che conta è che Jashari torni a una condizione atletica perfetta per entrare nelle rotazioni e dimostrare il valore che il Milan ha così strenuamente voluto in estate.