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Fantacalcio, Pedro ritrova l’Inter e si esalta: i numeri

L'Inter aspetta Pedro a San Siro per la vendetta. Lo spagnolo, autore della doppietta Scudetto, cerca la rinascita contro la sua vittima preferita
Pedro, Lazio
Pedro, Lazio

Nemmeno sei mesi. È un tempo brevissimo per dimenticare, ma un’eternità nello sport. Era il 18 maggio scorso quando un uomo solo, il 38enne Pedro, gelò il cuore nerazzurro di San Siro. Quella doppietta non fu solo un acuto personale: fu la pugnalata che, di fatto, negò lo Scudetto all’Inter di Inzaghi e lo indirizzò verso il Napoli. Un giorno che lo ha reso un idolo ai piedi del Vesuvio e un incubo sportivo a Milano.

Non c’era nulla di personale, se non forse il desiderio di rivalsa per lo storico 6-0 incassato all’andata. C’era, soprattutto, un professionista trascinante che lottava per l’ultimo barlume di speranza Champions League per la sua Lazio.

Quell’uno-due al Meazza è impresso nella memoria dei giocatori interisti, una ferita che non si rimargina. La gara di domani non è solo una sfida di campionato; è la ricerca della vendetta sportiva attesa per mesi. E quello resta, ad oggi, l’ultimo grande ruggito del fuoriclasse di Tenerife con l’aquila sul petto.

Un declino tattico e fisico

Oggi, il quadro è radicalmente mutato. Il Pedro ammirato nella scorsa stagione, capace di chiudere con 10 gol in Serie A e 4 in Europa League, è l’ombra di sé stesso. Il suo tabellino in questa stagione piange ancora: zero reti. L’impatto sul gioco è meno brillante, frenato da una condizione fisica non ottimale e, soprattutto, da un ruolo tattico che lo sta soffocando.

Con Baroni, Pedro viveva una seconda giovinezza agendo da seconda punta libera, un regista offensivo capace di muoversi tra le linee. Respirava la manovra, creava, ed era letale negli ultimi metri.

Il 4-3-3 di Sarri, al contrario, non concede quella libertà. Impiegato come ala pura, è costretto a un lavoro difensivo e fisico che a 38 anni pesa come un macigno. Quando usato come falso nove, viene facilmente isolato dalla manovra, trasformandosi in una facile preda per i centrali avversari. Sarri lo sta dosando, spesso relegandolo alle fasi conclusive per far rifiatare i compagni, segno di una ricerca affannosa della giusta collocazione.

I numeri di Pedro contro l’Inter

Pedro ha bisogno di sentirsi al centro, di uno stimolo che solo una grande notte può offrire. E l’Inter, in questo, è il bersaglio prediletto.

Il club nerazzurro – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – è la sua vittima italiana preferita: ha segnato ben 5 gol in carriera (3 con la Lazio, 2 ai tempi del Barcellona), più che contro qualsiasi altra squadra di Serie A. Solo Espanyol e Rayo Vallecano hanno subito di più dalla sua classe (6 reti ciascuno).

Ha già annunciato che questa sarà la sua ultima stagione in biancoceleste. San Siro, l’ultima cornice del suo trionfo laziale, potrebbe e deve essere il luogo della sua rinascita. Un palcoscenico drammatico, carico di aspettative e risentimento, dove il talento senza età ha l’occasione di ricordare a tutti che quel 18 maggio non è affatto lontano.