Juventus, il mistero degli scomparsi David e Openda
La vicenda di Jonathan David e Lois Openda sta diventando il simbolo del momento complicato della Juventus. Due attaccanti acquistati per cambiare volto al reparto offensivo sono invece scivolati fuori dalle rotazioni, al punto da essere considerati quasi corpi estranei nel progetto tecnico. Le scelte di Spalletti, che continua a puntare insistentemente su Vlahovic anche in un momento in cui lo stesso serbo appare tutt’altro che brillante, hanno ridotto ai minimi termini lo spazio per i nuovi arrivati. La sensazione è che non si sia mai innescato un reale processo di integrazione: né automatismi, né minuti, né fiducia accumulata. La loro presenza si limita a spezzoni concessi nel finale, quando la partita è già compromessa o priva di margini di lettura.
Digiuno lunghissimo
Non stupisce, allora, la lettura del Corriere dello Sport, che sottolinea come la Juve segni con il contagocce e che soprattutto i due grandi acquisti dell’estate sono spariti dai radar. David resta fermo al gol dell’esordio col Parma, mentre Openda non segna dall’11 aprile scorso e il suo digiuno ha superato quota mille minuti: numeri che raccontano più la mancanza di opportunità che un reale fallimento tecnico. Le rare presenze da titolare – appena quattro per il belga – segnano una distanza evidente tra l’investimento economico e l’impiego reale. E così cresce il malumore dei tifosi, mentre monta il sospetto che la Juve stia dilapidando un patrimonio tecnico.