Calcio

Manchester City, un giocatore lascia il club per Oxford: “Gli allenamenti con Guardiola sono noiosi”

Clamoros quanto accaduto in Inghilterra, una giovane promessa del Manchester City ha lasciato il club per studiare a Oxford
Pep Guardiola, Manchester City, Champions League
L'allenatore del Manchester City Pep Guardiola

Incredibile quanto accaduto in Inghilterra, una giovane promessa del Manchester City ha deciso di lasciare il club, appendere gli scarpini al chiodo per andare a studiare a Oxford. Si tratta del giovane centrocampista in forza all’U21 dei Citizens, Han Willhoft – King

L’interesse per lo studio ha prevalso sulla carriera calcistica

Il classe 2006, cresciuto col Tottenham e poi trasferitosi al City, aveva già mostrato interesse per lo studio prima del trasferimento ma mai così tanto da decidere di rinunciare alla carriera calcistica. L’inglese aveva rifiutato il contratto offerto dagli Spurs per studiare nell’Università della California, poi verso la fine del 2024 il Manchester City ha bussato alla sua porta e non se l’è sentita di rinunciare a questa grande occasione. Si è dato una chance che gli è servita a capire che il calcio non è la sua strada. 

Willhoft-King, perché ha preferito la facoltà di legge al Manchester City

In un’intervista concessa al The Guardian, ha spiegato: “Non mi divertivo e non so perché. Mi allenavo, tornavo a casa e non facevo pi niente. Sentivo di buttare via ore della mia vita, dovevo fare qualcosa e l’idea di Oxford mi entusiasmava”.  Una scelta, come ha spiegato, dettata anche dal fatto che: “Nel calcio nel migliore dei casi giochi per 10/15 anni e poi? Andare all’università mi garantirebbe una posizione lavorativa sul lungo periodo”. Da qui la scelta di studiare legge in una delle università più importanti in Inghilterra.

Gli allenamenti “noiosi” con Guardiola

Willhoft – King ha anche vissuto, seppur per un tempo brevissimo, l’esperienza in prima squadra lavorando con Guardiola. La cosa però, non lo ha entusiasmato come avrebbe dovuto. “Quando è arrivata l’offerta non potevo dire noi, rischiavo di pentirmene in futuro – ha detto – allenarsi con la prima squadra non è stato per nulla entusiasmante. L’unica cosa che dovevo fare era pressare per 60 minuti”