Peruzzi, Ferrara e l’Intercontinentale con la Juve: “Quella prodezza di Del Piero…”

Sono passati 29 anni dalla storica impresa della Juventus in Coppa Intercontinentale, competizione che metteva di fronte la vincitrice della Champions League con quella della Coppa Libertadores. Nel 1996, a Tokyo, i bianconeri si imposero di misura contro gli argentini del River Plate grazie a una magia di Alessandro Del Piero. Ai canal ufficiali del club torinese, per ricordare il successo in terra nipponica, sono intervenuti due protagonisti della squadra all’epoca allenata da Marcello Lippi: Angelo Peruzzi e Ciro Ferrara.
Intercontinentale-Juve, le parole di Peruzzi
“La Coppa Intercontinentale del 1996 è stata una delle partite più strane che io abbia mai giocato: siamo scesi in campo in un Paese in cui, all’epoca soprattutto, la cultura del calcio era vista sotto un aspetto completamente diverso rispetto al modo in cui la vivevamo in Europa. Ad esempio: dopo che l’azione del River Plate si concludeva con un pallone fuori o con una mia parata, nel momento della rimessa dal fondo sentivo un boato. Non sapevo cosa pensare all’inizio, ma dopo 4-5 volte che è successo mi sono reso conto che i giapponesi guardavano la gara su uno schermo gigante allo stadio e per quel motivo l’azione era in differita. Quindi mentre io rinviavo, loro stavano ancora guardando chi attaccava fino a pochi istanti prima: erano allo stadio, ma non stavano osservando ‘la diretta’ in campo. Oppure al termine della gara, ci prepariamo per la premiazione e io dovevo alzare la Coppa Intercontinentale essendo diventato capitano della squadra: i giapponesi però ci tenevano che sollevassi prima quella dello sponsor automobilistico – per loro decisamente più importante – e poi la coppa vera e propria. Tutte situazioni che non avevo mai vissuto prima. In campo poi fu una partita complicata: nel primo tempo potevamo chiudere la sfida, con le occasioni capitate sui piedi di Alen Boksic ad esempio, a cui a fine primo tempo feci una battuta dicendogli: ‘Se non la vinciamo, il primo che vengono a prendere sei tu!’. Ci furono tanti ribaltamenti di fronte, il River Plate ebbe diverse opportunità e poi per fortuna con il gol di Alex siamo riusciti a portare la sfida dalla nostra parte, realizzando una rete incredibile in una partita molto combattuta e molto bella. Di sicuro indimenticabile”, il ricordo di Angelo Peruzzi.
Intercontinentale-Juve, le parole di Ferrara
“Quando penso alla Coppa Intercontinentale del 1996 mi torna in mente prima di tutto il viaggio d’andata: se non vado errato, avevamo appena vinto contro il Manchester United in Coppa dei Campioni e da lì partimmo per raggiungere Tokyo. Sull’aereo, proprio io, mi feci dare una piccola telecamera e riprendevo tutti i ragazzi assonnati e dico questo per fare capire qual era lo spirito con cui andavamo a giocarci una finale così importante. La lontananza dalla nostra realtà europea non ci faceva capire fino in fondo il peso di quella sfida, me ne resi conto anche quando siamo arrivati, perché ricordo che anche mister Lippi disse: ‘Per evitare problemi di fuso orario appena arrivati in hotel mangiate e poi uscite a fare un giro per la città, in modo da poter recuperare prima e abituarci’. Non appena siamo saliti sul pullman, però, eravamo tutti mezzi addormentati. Un modo insomma profondamente diverso da quello che avevamo vissuto in Champions League, anche se non credo esista un modo corretto e giusto di approcciare: anche gli avversari si preparano allo stesso modo, non c’è una regola scritta. Nel corso della gara avevamo avuto diverse occasioni, nonostante sia stata decisa poi da una prodezza, ma avremmo potuto chiuderla prima. Non c’è in realtà un modo unico per prepararsi a queste partite: in quell’occasione eravamo tranquilli, mentre se penso al prepartita di Juventus-Ajax di Champions League faticavamo a dormire, non riuscivamo a tranquillizzarci. Poi per fortuna ci ha pensato Alex, con una rete fantastica che ci portò al successo e ci guidò sul tetto del mondo”, le parole di Ciro Ferrara.