Morte Diogo Jota, testimone smentisce le prime indagini: “So quello che ho visto”

Secondo le prime indagini della Guardia Civil spagnola sull’incidente che ha portato alla morte del calciatore del Liverpool Diogo Jota e suo fratello, André Silva, la Lamborghini su cui erano a bordo i due portoghesi viaggiava ben oltre il limite di velocità consentito e avrebbe avuto un problema allo pneumatico di una ruota posteriore, scoppiato durante un sorpasso.
La ricostruzione del primo testimone
I primi verdetti della perizia, però, sono stati smentito da due testimoni che hanno assistito alla scena. Il primo testimone è José Azevedo, camionista che ha registrato il video che è stato anche pubblicato sui social network: “Io ho la coscienza pulita. So quello che ho visto. Sono passati accanto a me tranquilli, senza eccessi di velocità. Senza eccessi di velocità. Sono stato io stesso a mandare il video alla CMTV perché avevo cominciato a sentire delle assurdità. Vi do la mia parola: non andavano veloci. Andavano molto tranquilli, perché io faccio quella strada ogni giorno, dal lunedì al sabato. So com’è quella strada, è una strada che non vale un accidente. È una strada buia e io sono riuscito a vedere la marca dell’auto, il colore dell’auto, tutto chiaramente. Poco più avanti, purtroppo, è successo quello che è successo” ha detto José Azevedo.
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Versione confermata da un altro camionista
Questa versione è stata confermata anche da un altro camionista di nome José Aleixo Duarte che, alla stampa portoghese, ha dichiarato di aver filmato l’incidente e che ha provato a spegnere le fiamme e a salvare Diogo e suo fratello.