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Capello: “C’è poco attaccamento alla Nazionale italiana… spaccherei tutto”

Fabio Capello, storico ex allenatore di Milan, Roma, Real Madrid e Juventus, ha parlato dell'esonero di Spalletti e del delicato momento dell'Italia: le dichiarazioni
Capello, Atalanta
Capello, Atalanta

“Velasco ha detto che uno come Yamal in Italia non giocherebbe? Ha ragione, in Italia non avrebbe giocato sicuramente all’età che aveva quando ha debuttato in prima squadra, non avrebbe fatto l’Europeo. Faccio un altro esempio: perché l’Ajax sforna giovani giocatori? Perché li mettono in campo, sbagliano e li rimettono in campo. Bisogna intravedere le qualità, il potenziale e le prospettive. Se si pensa solo al risultato, è molto difficile. Bisogna puntare sulla tecnica e noi l’abbiamo dimenticato”. Così, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Real Madrid, Roma, Juventus e Jiangsu Suning, oltre che ct di Inghilterra e Russia, ha commentato il delicato momento della Nazionale azzurra e, più in generale, del calcio italiano.

Capello su Spalletti

“Spalletti in conferenza stampa ha parlato della mancanza di attaccamento alla Nazionale? Sicuramente le cose non andavano bene, soprattutto il fatto che molti giocatori non volevano andare in Nazionale. Questa è una cosa molto brutta, non avrei mai pensato potesse succedere. Giocatori come Calafiori, che dicono che devono andare a curarsi e la settimana prima aveva giocato. Buongiorno la stessa cosa. Poi il caso Acerbi: non vengo perché l’allenatore mi dice che sono vecchio. Quando sento che non c’è amore per la maglia azzurra, mi viene un magone e una rabbia che spaccherei tutto. Mi fa venire il nervoso sentire il loro nome. Uno che abbandona la Nazionale non sente l’amore e la responsabilità per la maglia azzurra, lasciamo perdere”, ha concluso Fabio Capello.