Lewandowski dice addio alla Polonia… per ora: cosa è successo con il CT

Un addio a tempo, o forse no. Robert Lewandowski dice momentaneamente addio alla Polonia. L’ormai ex capitano della nazionale da ormai undici anni nonché simbolo del calcio polacco dice basta e detta le condizioni per il ritorno: esonerare l’attuale CT.
Il messaggio di Lewandowski
A dare la notizia del momentaneo ritiro dalla nazionale è stato lo stesso Robert Lewandowski tramite i propri profili social: «Date le circostanze e la perdita di fiducia nel selezionatore della Nazionale polacca, ho deciso non giocare più per la Nazionale polacca finché sarà allenatore. Spero che mi venga data ancora l’opportunità di giocare per i migliori tifosi del mondo». Un addio a tempo, quindi. Ma la Polonia rischia di perdere definitivamente il suo leader considerando i quasi 37 anni sulla carta d’identità di Lewandowski.
Le ragioni dell’addio
A oggi, l’ultima gara di Robert Lewandowski con la maglia della Polonia risale al 24 marzo, nella sfida contro Malta valida per le qualificazioni ai mondiali. Da allora un problema muscolare ha tenuto l’attaccante lontano dai campi per qualche settimana e quindi la scelta di non rispondere alla chiamata della nazionale a giugno. La scelta, che inizialmente sembrava essere stata concordata con il CT Probierz, sembra però dovuta in realtà a dissidi nati già a marzo scorso, quando Lewandowski si sarebbe rifiutato di partire titolare contro Malta.
La reazione del CT
Immediata la prima reazione di Probierz: tolta la fascia a Lewandowski per metterla sul braccio di Zielinski. La scelta, assicura la stampa polacca, sarebbe stata accolta con un applauso dal resto dello spogliatoio, a simboleggiare una frattura evidente tra l’attaccante del Barcellona e i suoi compagni di nazionale. Dalla federazione, invece, per il momento nessuna reazione. L’unico a parlare è stato invece Zbigniew Boniek: «Una cosa è certa: se fossi il presidente, non ci sarebbe alcun argomento, perché Lewa sarebbe in ritiro con la squadra. Ora prendo i popcorn e ascolterò gli altri. Buona fortuna a Helsinki».