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Mondiale 2026, l’11 d’oro di esclusi che vale 400 milioni

Una formazione stellare non andrà al Mondiale allargato: da Szoboszlai a Osimhen, ecco l'XI degli esclusi over 25 dal valore record.
Victor Osimhen, Galatasaray
Victor Osimhen, Galatasaray (Getty Images)

Conclusa la fase di qualificazione per il Mondiale 2026 in Stati Uniti, Canada e Messico, che per la prima volta vedrà in campo 48 squadre, il torneo si prepara a registrare un record di partecipanti, ma anche alcune defezioni estremamente dolorose. Nonostante il format allargato, molti giocatori di primissimo piano, tutti consolidati e con più di 25 anni, non prenderanno parte all’evento. È possibile stilare un vero e proprio “Top XI” di questi esclusi, una formazione dal valore di mercato che supera i 400 milioni di euro.

Portiere e difensori

A difendere la porta di questa ipotetica squadra c’è Giorgi Mamardashvili, il portiere del Liverpool valutato 28 milioni di euro, che ha avuto la sfortuna di essere inserito nel girone di Spagna e Turchia, vedendo sfumare prematuramente il sogno qualificazione della sua Georgia.

La linea difensiva si compone di tre elementi di alto valore. Iniziamo con Jaka Bijol, centrale del Leeds United (18 milioni), la cui Slovenia è stata superata nel gruppo da Svizzera e Kosovo. Troviamo poi Edmond Tapsoba, uno dei migliori difensori della Bundesliga e pilastro del Bayer Leverkusen (35 milioni), che ha visto l’Egitto di Mo Salah e compagni spegnere le speranze del Burkina Faso di debuttare in un Mondiale. Completa il reparto Jay Idzes (7,5 milioni), capitano dell’Indonesia e della difesa del Sassuolo in Serie A, al quale Arabia Saudita e Iraq hanno negato quella che sarebbe stata la prima partecipazione mondiale per il suo Paese dal lontano 1938.

Centrocampisti

A centrocampo, spicca per valore Dominik Szoboszlai (85 milioni), stella del Liverpool e il giocatore più caro di questa lista, la cui Ungheria è stata beffata da un gol dell’Irlanda segnato negli ultimi secondi. Questa è forse la perdita più significativa in termini di talento per la FIFA. Al suo fianco c’è Manor Solomon (14 milioni), il giocatore del Villarreal che ha incrociato nel girone di qualificazione una concorrenza spietata con Norvegia e Italia. Troviamo anche Savarino (10 milioni), talentuoso trequartista del Botafogo la cui “Vinotinto”, il Venezuela, ha vissuto un dramma autentico quando il posto per il ripescaggio è stato soffiato dalla Bolivia, autrice di una vittoria inattesa contro il Brasile. Si aggiunge in questo reparto l’esterno offensivo Bryan Mbeumo (70 milioni), in forza al Manchester United, vittima di due grandi sorprese in Africa: prima ha ceduto al Capo Verde nella fase a gironi, e poi è caduto nei playoff contro la RD del Congo, altra qualificata inattesa, sancendo un’altra assenza di peso.

Attaccanti

Il tridente d’attacco è composto da tre cannonieri europei di spicco. Dusan Vlahovic (35 milioni), attaccante della Juventus, ha visto l’Inghilterra inarrestabile e una sorprendente Albania estromettere la sua Serbia dal torneo. Vangelis Pavlidis (35 milioni), uomo gol del Benfica e speranza di Jose Mourinho per la Grecia, non è riuscito a guidare la sua nazionale, la quale ha faticato in un gruppo dove la Scozia ha sorpreso tutti, mandando la Danimarca ai ripescaggi. Infine, la punta di diamante è Victor Osimhen (75 milioni), attaccante del Galatasaray, la cui Nigeria si è fatta eliminare nel modo più crudele, perdendo ai rigori contro la RD del Congo in una drammatica finale di ripescaggio (3-4). L’assenza di Osimhen e delle “Super Aquile”, presenze fisse dal 1994, sarà molto sentita in Messico, Canada e Stati Uniti.