Perché la seconda maglia della Nazionale è bianca?

Non è mai stata sinonimo di vittoria per la Nazionale, anzi, con questa indosso brucia ancora la ferita lasciata aperta ad Euro 2000 dalla Francia di Wiltord e Trezeguet, che inflissero all’undici di Zoff una delle sconfitte più beffarde nella storia del calcio, rimontati nel recupero ben oltre il novantesimo e affondati al golden-gol. Però, la divisa bianca dell’Itala, ha e avrà sempre il suo fascino, nonostante negli ultimi tempi non sempre sia stata onorata a sufficienza.
Ma quando fu scelto di far indossare ai calciatori azzurri una divisa bianca?
La decisione risale all’origini della Nazionale, di preciso al 15 maggio 1910 all’Arena Civica di Milano, nel match d’esordio assoluto di quelli che, di lì a poco, sarebbero diventati azzurri. Di fronte la Francia, battuta con un netto 6-2 grazie ad una tripletta di Lana e i gol di Fossati, Rizzi e Debernardi. Maglia nuova e subito vittoria: per niente male come battesimo in “bianco”.
Sul perché del colore, ai tempi, c’era un motivo ben preciso.
L’Italia come la Pro Vercelli…
Maglia bianca, calzoncino bianco e calzettone… nero. I colori del tempo si discostavano di un bel pò rispetto agli attuali, con l’azzurro ancora non presente nelle mute dalla Nazionale, all’epoca guidata da Giuseppe Meazza.
Bianconero dunque il colore di riferimento, con molti che affermarono che questa scelta fosse stata fatta in onore della Pro Vercelli, club piemontese molto vicino alla famiglia sabauda e vincitore di due scudetti di fila, e all’epoca una delle squadre più forti al mondo.
Ma esiste anche un’altra ipotesi. La seconda versione, infatti, afferma che prima della gara con la Francia ci fosse una forte indecisione sul colore da utilizzare per la divisa della squadra, pertanto si decise di non colorarla, in attesa di fare chiarezza. L’anno dopo poi (1911), arrivò la decisione definitiva, che non fu mai più cambiata. Maglia azzurra in casa e bianca in trasferta, senza più voltarsi indietro.
6 gennaio 1911, la prima volta degli “azzurri”
Dal bianco, come accennato, si passò poi presto all’azzurro. Sei gennaio 1911, avversario di giornata l’Ungheria, in un match giocato sempre a Milano e in cui l’Italia sfoggiò il suo nuovo completo, in onore del colore dello stendardo della famiglia Reale dei Savoia, il cui stemma rosso con croce bianca campeggiava sul cuore. Il tutto, con un design molto semplice: colletto a polo, calzoncini bianchi e calzettoni neri.
Poi, nel dopoguerra, il tricolore italiano andò a rimpiazzare lo stemma sabaudo sul petto delle maglie azzurre.