Serie A

Berardi rivela: “Volevo lasciare il Sassuolo. Avevo l’accordo con un club a strisce”

Il capitano del Sassuolo ha parlato a cuore aperto in un'intervista al Corriere dello Sport
Domenico Berardi, Sassuolo, calcio
Domenico Berardi, Sassuolo, calcio

Domenico Berardi, reduce da una prestazione dominante contro l’Atalanta — due gol e un assist alla New Balance Arena — ha raccontato la sua verità in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport. Il capitano del Sassuolo ha ripercorso i temi centrali della sua carriera recente, dalle occasioni sfumate ai momenti più difficili, svelando anche un retroscena di mercato rimasto finora nascosto.

La rivelazione di Berardi

Berardi ha spiegato come, dopo i primi anni trascorsi senza la voglia di cambiare aria, negli ultimi cinque o sei abbia invece spinto per una cessione. “Per andar via bisogna essere in tre, e a noi è sempre mancato qualcuno”, ha confessato. Poi la rivelazione: prima dell’infortunio aveva trovato l’accordo con un grande club (“un club a strisce”), un trasferimento praticamente definito, sfumato solo a causa della rottura del tendine d’Achille. “Mi è dispiaciuto non poter giocare la Champions. Per un mese sono stato diviso tra rabbia e delusione, poi è prevalsa la gratitudine verso il Sassuolo. Essere considerato una bandiera, ammette, ha un valore speciale: “Io come Totti? Non sono lui, ma è comunque qualcosa di importante. Sassuolo non è Roma: parliamo di dimensioni diverse”. Sul futuro resta vago: contratto fino al 2029, ma “mai dire mai”.

Sugli infortuni

L’attaccante neroverde ha poi ripercorso il calvario fisico dell’ultimo anno: dal menisco al devastante infortunio al tendine d’Achille. “Avevo appena rivisto la luce e sono ripiombato nel buio. Per la prima volta ho temuto che fosse finita”. L’intervento del professor Zaffagnini lo ha rimesso in piedi e dopo due mesi ha ricominciato a lottare. Otto mesi di stop lo hanno riportato in Serie B nell’ultimo anno, un periodo che gli è servito per ritrovare condizione e ritmo.