Serie A

Milan-Como a Perth, si schiera anche Maignan: “Non capisco”

Anche il portiere del Milan si schiera sulla scelta di far giocare la gara col Como in Australia
Mike Maignan
Mike Maignan

Continua a far discutere la scelta della Lega Serie A di far giocare la gara tra Milan e Como in Australia. La gara prevista a Perth metterà in piedi un affare da circa 12 milioni di euro, con i rossoneri destinati a prendere una fetta importante dell’incasso e le altre diciannove squadre – Como compreso – destinate a dividersi una fetta ben minore. L’ufficialità della trasferta dall’altra parte del mondo dovrebbe arrivare presto e sembra essere ormai una formalità dopo l’ok dell’UEFA arrivato il 6 ottobre: appena arriveranno i sì anche di FIFA e federazione australiana il tutto diventerà una formalità. Con buona pace dei calciatori, finora tutt’altro che d’accordo.

Maignan si schiera

L’ultimo in ordine di tempo a essersi schierato è Mike Maignan. Il portiere del Milan ha preso la parola dal ritiro della Francia, spiegando: «Sono totalmente d’accordo con Adrien Rabiot. Non capisco perché giochiamo all’estero. Oggi si dimenticano molte cose, si pensa molto all’aspetto finanziario. È una partita del campionato italiano, non capisco perché si giochi all’estero. Inoltre, avremmo dovuto giocare in casa, quindi ‘perdiamo’ una partita casalinga. I nostri obiettivi sono ambiziosi, non bisogna lasciare nulla al caso». Un altro parere negativo, quindi, va ad aggiungersi a quello di Rabiot. Ma cosa aveva detto il centrocampista?

Botta-risposta Rabiot-De Siervo

Il primo a schierarsi era stato proprio Adrien Rabiot, che aveva definito la scelta una decisione folle: «Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A in Australia. È completamente folle. Ma si tratta di accordi economici per dare visibilità al campionato, cose che ci superano. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci, come sempre». 

Parole, quelle del centrocampista del Milan, che non erano passate inosservate. E che avevano scatenato la dura rispostadi Luigi De Siervo, AD della Lega Serie A: «Rabiot si scorda, come tutti i calciatori che guadagnano milioni di euro, che sono pagati per svolgere un’attività, cioè giocare a calcio. Dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare maggiormente quello che è il suo datore di lavoro, cioè il Milan, che ha accettato e spinto perché questa partita si potesse giocare all’estero. La sfida organizzativa è complicata, le ore di volo sono tante ma si viaggia in una business class dall’altra parte del mondo, cosa che le squadre fanno stabilmente. I calciatori di vertice, che hanno stipendi commisurati alla fatica che svolgono, dovrebbero capire meglio di altri che questo è un sacrificio che si può fare». La gara in Australia non è ancora ufficiale, ma già fa estremamente discutere i diretti interessati.