Serie A

Napoli, Conte: “Chiedo umiltà all’ambiente. McTominay…”

In conferenza stampa Antonio Conte ha commentato la partita contro il Lecce e la corsa Scudetto del suo Napoli
Antonio Conte, Napoli
Antonio Conte, Napoli

Predica calma Antonio Conte, lo fa ormai da un anno interno, anche se in cuor suo è convinto che lo Scudetto sia alla portata del Napoli, anzi che la corsa al titolo veda nettamente favorita la sua squadra dopo il sorpasso ai danni dell’Inter che li ha messi davanti a un percorso decisamente più semplice rispetto a quello dei nerazzurri e con tre punti di vantaggio sulla squadra di Simone Inzaghi. Un cammino che vede come maggiore ostacolo il Lecce, in piena lotta per la salvezza, avversario sabato alle 18.00 al Via del Mare. Appuntamento in vista del quale proprio Conte è intervenuto in conferenza stampa, commentando la lotta allo Scudetto ma, come detto, chiedendo calma a tutto l’ambiente partenopeo.

Conte sulla partita contro il Lecce

«Mancano quattro partite per tutti. Sia per noi che per loro non può essere la più importante, ma sicuramente è importante per le due squadre per i loro obiettivi. Noi abbiamo sempre trovato nell’emergenza la formula giusta. All’inizio poteva non essere quella giusta, col Monza siamo partiti in un modo e abbiamo finito in un altro, non ci sono formule infallibili. So benissimo che tutto dipende dal risultato, se vinci hai scelto la formula giusta, ma non è giusto questo. Cerchiamo di fare necessità virtù, mettendo i giocatori migliori per continuare a fare quanto fatto nell’ultimo periodo. Non abbiamo cambiato tanto, abbiamo trovato accorgimenti ma l’idea, il gioco, l’applicazione sono rimasti altrimenti non avresti questi numeri e questa miglior difesa in Europa se non ci fosse studio, lavoro».

Il ritorno a Lecce di Conte

«A Lecce è sempre una gara diversa dalle altre, sono nato lì, sono diventato uomo a Lecce e quindi i sentimento che ho nei confronti di Lecce e dei leccesi non me li potrà cambiare niente e nessuno, qualsiasi cosa si possa pensare e dire. Il sentimento mi legherà a vita, anche se vivo a Torino ho i genitori e casa a Lecce, nell’anno sabbatico ho vissuto tanto lì, è una bella città, ho amici, ma sicuramente è una partita diversa perché in quello stadio ci sono cresciuto, in quella società, prima di andare via».

Senso di responsabilità

«Il senso di responsabilità ce l’abbiamo dal primo giorno, ho sempre detto che avevo ricevuto prima di dare, l’obiettivo è sempre regalare emozioni al tifoso. L’obiettivo principale è stato raggiunto con anticipo, siamo in Champions e sapete quanto conta economicamente per tutti i grandi club, l’altro obiettivo che ci eravamo prefissati e di cui avevo parlato era di dare fastidio, secondo obiettivo centrato perché lo stiamo dando, ora il terzo è capire che tipo di fastidio vogliamo dare, se è un fastidio importante oppure un fastidio che ha tenuto in bilico il campionato. Non dimentichiamo che due settimane fa eravamo 3 punti sotto, questo deve servire a mantenere calma e umiltà che non deve mai essere persa dall’ambiente Napoli che deve capire che si partecipa tutti insieme per un qualcosa di insperato, nessuno lo immaginava, ma dobbiamo restare compatti, umili, con i piedi per terra. Mancano 4 partite ed io ho avuto esperienze in cui ho perso e vinto Scudetti all’ultima giornata ed alle ultime. C’è una sola squadra che vince, ma i ragazzi hanno lavorato in maniera umile, senza voli pindarici, è importante la sostanza».

Conte sulla stagione di McTominay

«Io ho sempre parlato di dover trovare soluzioni perché vedendo la rosa della squadra ho sempre detto che non trovavi tantissimi gol nei singoli calciatori. Quando c’è questo tipo di situazioni, non puoi affidarti solo a 2-3 che vanno in doppia cifra devi trovare una cooperativa del gol e trovare soluzioni tattiche. McTominay oggi è nettamente più forte rispetto a quando è arrivato, lui stesso si sente più completo, con più conoscenze, che sta raggiungendo anche una fase della sua età importante per capire da che parte andare nella sua carriera perché è stato in mezzo, non ha mai avuto un ruolo principale allo United che invece qui gli abbiamo dato, è cresciuto tanto lavorando, oggi è completo, ma il miglioramento che ha avuto lui l’hanno avuto tutti altrimenti diventa difficile spiegare perché oggi abbiamo 74 punti».