Napoli, Conte: “Sento una grande responsabilità. McTominay…”

Tre punti per continuare a tenere in mano il proprio destino e magari sperare in un passo falso dell’Inter contro la Lazio. Il Napoli a Parma avrà un solo risultato utile per evitare di complicare la corsa a uno Scudetto che da qualche settimana lo vede in una posizione assolutamente favorevole: la vittoria. Il pareggio contro il Genoa ha risvegliato i nerazzurri di Simone Inzaghi, ha complicato leggermente il cammino, ma non ha compromesso nulla lasciando al Napoli la possibilità di decretare il proprio destino a pochi passi dal traguardo. Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita, il tecnico partenopeo Antonio Conte ha ammesso di sentire un peso molto importante sulle spalle, ma evidenziando anche quanto di straordinario fatto fino a oggi.
Conte e la responsabilità
«Sulle spalle gravita un peso bello importante. Penso di avere spalle larghe per gestire di situazioni, ma non posso negare che comunque ho un bel carico che magari in altre piazze non hai. Sono abituati a vivere queste situazioni, noi tutti abbiamo voglia di ripagare e l’abbiamo fatto, non dimentichiamo che ci è stata chiesta una bella torta e noi l’abbiamo fatto e presentata. Ritorno con 4 giornate d’anticipo in Champions che per il club e tutti è vita. Essere tra le prime due a partecipare alla Supercoppa, aver rivalorizzato la rosa che l’anno scorso aveva perso tanto, aver creato euforia ed entusiasmo, tutti sold-out ad ogni partita in casa. La torta l’abbiamo preparata, è bella, adesso c’è da mettere la ciliegina e sembra una cosa piccolina, ma poi rappresenta la storia, essere ricordati per sempre a Napoli. Abbiamo tutti voglia di fare qualcosa di straordinario, sapendo che abbiamo già fatto tanto tanto tanto. L’ho detto a loro, lo dico a voi, dobbiamo avere l’ambizione di essere ricordati. A Napoli si è ricordati se imprimiamo i nomi e cognomi in una vittoria».
La responsabilità dei calciatori
«Loro sanno che stanno giocando per un obiettivo non preventivabile, differente rispetto ai grandi club. Per i grandi club uno Scudetto in più o in meno non è che cambia tanto la vita, per una piazza come Napoli è storico, basti pensare che due anni fa non lo vinceva da 30 anni, da Maradona, e si sa la differenza, che tipo di differenza c’è anche nel vivere queste situazioni. Chi è abituato vive più serenamente tutto l’ambiente, chi non lo vive spesso è tutto l’ambiente che diventa molto ansioso, carico di tensione e dovremmo cercare di tenere nel giusto peso. I ragazzi lo sanno, sanno cosa significa vincere qui, l’abbiamo visto tutti, io per primo, cos’è successo due anni fa. Non voglio andare a quelli di Maradona, non erano nati, ma sappiamo cosa rappresenta, devi eventi che non avvengono spesso e se hai la bravura di farne parte e la fortuna significa restare nella storia anche della città».
Lo stato di forma
«Tutti arrivano alla fine della stagione, poi bisogna vedere come, cosa ti stai giocando, che stagione hai avuto. Non possiamo definirlo un finale normale, ma all’insegna di un obiettivo che sicuramente non era nelle nostre menti. Il nostro obiettivo l’abbiamo già raggiunto, più di uno, tornare in Champions e togliere un posto a chi l’anno scorso si era qualificato e squadre che ci avevano distanziato di 15 punti minimo, senza contare l’Inter a 41. Sicuramente quell’obiettivo è stato raggiunto, poi l’altro era dare fastidio e pure quello è stato raggiunto ed ora resta da vedere quanto fastidio vogliamo dare. Sono pressioni, stress, che ci siamo meritato, non possiamo dire che è tutto normale, solo chi non si è mai giocato niente può pensare che non ci sia coinvolgimento emotivo, passionale, c’è un po’ di tutto e dovremo essere bravi a gestire. Preoccupazione? Non la chiamo neanche così, c’è l’imponderabile, tu prepari tutto nella maniera migliore possibile e poi però c’è l’imponderabilità, c’è il difensore del Genoa che intercetta la palla e si sgancia senza motivo e va in area nostra, un cross e di testa ti fa gol. Fa parte dell’imponderabile, in positivo ed in negativo, speriamo possa girare anche a favore nostro».
I singoli
«McTominay ha avuto qualche problemino, più di uno, ma come vi dico sempre troveremo sempre la soluzione a prescindere. Il gruppo è fidato, ha superato difficoltà importanti e cercheremo di trovare sempre la soluzione. Neres ha recuperato, la settimana scorsa si era allenato mezza volta con noi, ha fatto 8-10 minuti, era quella la sua autonomia, s’è allenato sempre con noi, ha aumentato l’autonomia ma viene da 50 giorni fermo e non può certo essere pronto da titolare».