Serie A

Roma, Dovbyk e i tre rigori sbagliati: “Mi pento solo di una cosa!”

Dovbyk è tornato sui due rigori sbagliati contro il Lille, esprimendo un solo rammarico
Dovbyk, Roma
Dovbyk, Roma

La Roma ha stabilito un record più unico che raro: sbagliare tre rigori consecutivi nell’arco di pochi minuti. Contro il Lille, allo Stadio Olimpico, è andato in scena qualcosa di surreale e incredibile che ha macchiato indelebilmente l’inizio di stagione della squadra di Gasperini. Sotto 1-0 contro i francesi, alla Roma viene fischiato un rigore per fallo di mano di Mandi su colpo di testa di Celik. Dovbyk va sul dischetto e sbaglia. Il brusio deli tifosi sugli spalti si trasforma in speranza quando l’arbitro con l’aiuto del VAR ordina la ripetizione per un’irregolarità del portiere. Dal dischetto si ripresenta l’ucraino e la scena si ripete identica: stesso angolo, stessa conclusione, stessa parata. Ma anche la stessa decisione del direttore di gara. Ancora una volta i piedi del portiere sono in posizione irregolare e il rigore va tirato nuovamente. Dagli undici metri questa volta va Soulé che cambia angolo, ma trova di nuovo le manone dell’estremo difensore del Lille.

Dovbyk sui due rigori sbagliati

Una scena incredibile sulla quale Artem Dovbyk è tornato dal ritiro della nazionale Ucraina: «Contro il Lille è stato un momento davvero spiacevole nella mia carriera, il primo a questo livello. La squadra ha sostenuto tutti e il giorno dopo non si è parlato del fatto che non abbiamo segnato tre rigori, ma si è analizzato in maniera approfondita l’andamento generale della partita. Il match era difficile e non abbiamo giocato al nostro livello. Ho analizzato i rigori, l’unica cosa di cui mi pento è di non aver tirato il terzo rigore, davvero. Questa è una cosa che mi dispiace tanto».

Roma, Dovbyk e i rigori: i due precedenti

Solo altre due volte era successo un caso simile a quella della Roma e di Dovbyk nella storia del calcio. Una volta toccò alla Lazio contro il Napoli il 21 aprile del 1984. I biancocelesti sbagliano due volte con Giordano (che sulla ribattuta aveva segnato il primo dei due rigori calciati) e una terza con D’Amico che calcia alto sopra la traversa, ma la Lazio vinse 3-2 quella partita. E un’altra volta alla Tunisia U-23, a giugno del 2004, contro la Germania U-23 durante le Olimpiadi. Mohammed Jedidi tirò per ben 6 volte dal dischetto: il giocatore tunisino sbaglia due volte, ma ne segna quattro, tra quelli realizzati anche l’ultimo, il sesto.