MotoGP

MotoGP, Bagnaia: “Non mi accontento del 3° posto. Io e Alex…”

Pecco Bagnaia ha commentato il terzo posto nel gran premio di Germania
Francesco Bagnaia
Francesco Bagnaia (Getty Images)

Torna sul podio Pecco Bagnaia in Germania, dopo un inizio di weekend davvero complicato. Il pilota torinese, che partiva dalla undicesima casella della griglia, si piazza in terza posizione al termine di una gara ricca di cadute e che premiano il rendimento costante del ducatista, preciso e attento nelle traiettorie. Un terzo posto che riporta il sorriso in casa Bagnaia, dopo le difficoltà affrontate, e che ha commentato intervenendo ai microfoni di Sky Sport sottolineando anche la volontà di andare oltre l’ultimo gradino di un podio che spesso ha occupato in questo campionato, ma sempre con un po’ di amaro in bocca.

Le parole di Bagnaia

«La gara di ieri rimane fissa come monito del fatto che sul bagnato dobbiamo migliorare e anche a Le Mans (altra gara sotto la pioggia, n.d.r.) avevo faticato molto col grip dietro. Ma oggi è un altro giorno, sono partito bene e mi sono liberato subito di molti piloti. Ho avuto una buona reazione al semaforo e questo mi ha aiutato. Oggi era difficile, col davanti si rischiava in tante curve: non si riusciva a fare lo stesso ritmo di venerdì. Ho faticato un po’ e la gara in generale è stata simile a tante altre di quest’anno, a parte il fatto di partire decimo. Mi sono avvicinato fino a 0.5, poi sono andato indietro, è stata sempre la stessa storia. Bisogna riuscire a fare un passo avanti, non mi piace finire tutte le gare terzo. Bisogna guardare al positivo: sono soddisfatto del risultato, perché non si può mai sapere cosa può succedere partendo così indietro. Il passo per lottare per il podio c’era e già prima della gara ero abbastanza convinto di poter lottare. Sapevo di avere questo potenziale: poi sono successe tante cose, in tanti hanno fatto errori. Per noi è stato complicato arrivare alla fine. Marc faceva una gara a parte, ma io e Alex eravamo simili in termini di ritmo e sensazioni alla guida. Ora occorre fare due-tre passi in avanti, lavorando nella direzione che abbiamo preso»