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MotoGP, Bagnaia: “Una moto è come quella in Indonesia. Ma l’altra…”

Bagnaia ha commentato il risultato nelle pre-qualifiche, dove ha conquistato con qualche difficoltà l'accesso in Q2
Bagnaia, MotoGP
Bagnaia, MotoGP

È stata una giornata strana quella di Pecco Bagnaia in Australia. Nella notte (italiana) il pilota torinese ha affrontato non poche difficoltà a partire dalla prove libere, fino alle qualifiche, superate con un cambio di moto fin dai primi minuti. L’esito, alla fine, è stato quello sperato. Bagnaia è riuscito a strappare la Q2 con il rotto della cuffia, registrando il nono miglior tempo ed evitando di dover partire dalle Q1 e rischiando, quindi, di trovarsi troppo in fondo nella griglia di partenza. È un Bagnaia non troppo soddisfatto, quindi, quello che ha lasciato il circuito di Philippe Island, interrogandosi sulle condizioni di almeno una delle due Desmosedici, quella con la quale ha rivissuto i fantasmi dell’Indonesia. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Bagnaia ha commentato la sua prova, proiettandosi anche alle qualifiche di domani.

Il commento di Bagnaia dopo le pre-qualifiche

«Il lato positivo c’è, che sicuramente parto più avanti rispetto l’ultima gara. Per il resto è stata una giornata difficile da comprendere perché abbiamo avuto diverse complicazioni con una delle due moto in entrambi i turni, non sono riuscito a portare avanti un lavoro fatto per bene portando avanti giri con la gomma. Però alla fine siamo riusciti a essere in Q2, nonostante un giro non perfetto. L’obiettivo era entrare in Q2 ed esserci riusciti è buono. Domattina sarà fondamentale riuscire a capire con che gomme provare a fare la Sprint Race e vedremo.  Purtroppo c’è lo stesso problema che c’era in Indonesia, non stiamo capendo come risolverlo. È successo altre 2-3 volte in stagione questa cosa qui, ma in realtà non sappiamo bene da dove arrivi. Stiamo cercando di capire. So benissimo che la squadra è lì che sta analizzando il possibile per andare avanti. Se l’altra è del livello di Motegi? No, non è Giappone. Assolutamente no. Però è utilizzabile, stiamo cercando di renderla più simile. Purtroppo non sto riuscendo ad avere la stessa sensazione sul davanti con una moto che rallenta bene e soprattutto quando lascio i freni gira, è una cosa che quest’anno mi manca sempre tanto e l’unica situazione in cui ce l’ho avuta è stata in Giappone. Qua siamo tornati ad avere una moto che funziona, non come in Indonesia dove abbiamo avuto tante problematiche, però comunque continuiamo ad avere un po’ questo limite».