MotoGP

MotoGP, Bagnaia: “Uno dei weekend peggiori di sempre. Ecco cos’è successo…”

Bagnaia ha espresso tutta la sua amarezza per la gara di Le Mans e per le difficoltà avute in uno dei peggiori weekend della sua vita
Francesco Bagnaia
Francesco Bagnaia (Getty Images)

La gara di Le Mans è stata decisamente assurda ed è andata oltre ogni genere di pronostico. La vittoria di Johan Zarco con 19 secondi di vantaggio su Marc Marquez sono il frutto di una scelta giusta, quella delle gomme da bagnato, e di nessun ripensamento che lo ha portato a restare in pista e puntare a una storica vittoria davanti alla sua gente, la centesima – tra l’altro – di un pilota francese. Decisamente meno chiara, più confusa e sfortunata è stata quella di Pecco Bagnaia, caduto subito in curva 1 dopo il contatto con Bastianini e che, dopo esser riuscito a rientrare, è stato costretto a cambiare modo per permetterla al box Ducati di aggiustare quella con le gomme da bagnato, prima di rientrare per riprenderla e scoprire che ancora non era pronta. A svelarlo, d’altronde, è stato lui stesso che ha confessato ai microfoni di Sky Sport tutte le difficoltà di un weekend da zero punti e cento rimorsi.

L’amarezza di Bagnaia e i retroscena della gara

«Questo weekend è nella classifica dei peggiori della mia vita. Adesso sembra facile da dire, ma ero sulla strategia di rimanere in pista: avevo visto che non avrebbe più smesso di piovere. In partenza, ho avuto un grande spin e ho dovuto chiudere il gas poco prima di arrivare in curva 1 dove tutti mi hanno passato. Poi c’è stato il contatto con Bastianini, ma quando alcuni hanno le gomme slick e altri le rain, si può creare confusione. Nonostante la caduta, se fossi ripartito subito senza dovermi fermare ai box sarei finito tra i primi 5, ma mi sono dovuto fermare perché avevo problemi alla moto che non mi avrebbero permesso di continuare la gara. Tutto negativo, non ha funzionato niente. La rimonta puoi iniziarla quando c’è feeling con la moto, ma che ora non c’è. Posso fare record della pista o girare piano, ma il feedback della moto è sempre lo stesso: questo è un limite enorme per chi come me ha bisogno di sentirla. Questo rende tutto più complicato»