MotoGP, Bezzecchi: “Sono davvero contento, ma il merito non è mio”

Lo chiamiamo miracolo? Sicuramente è un capolavoro. Marco Bezzecchi fa la storia a Philipp Island in gara lunga gestendo al massimo ostacoli e possibilità. La vittoria nella Sprint race era stata un grande traguardo, la conferma di un dominio stabilito fin dai primi giri delle prove libere. Il doppio long lap penalty del giorno dopo, però, pesava come un enorme macigno sulle sue spalle. Un macigno che, però, Bezz ha voluto affrontare preparandosi nel modo migliore possibile, effettuando i due giri lunghi nel momento che riteneva più consono per pagarne meno le conseguenze, evitando di rientrare troppo in fondo senza possibilità di risalire. Alla conclusione del secondo long lap Bezzecchi è rientrato sesto e si è messo alla caccia di Quartararo, di Acosta e di Alex Marquez. Tre sorpassi nei 20 giri restanti che sono stati sufficienti per portare a compimento un capolavoro di velocità, di gestione, di potenza e anche di rischio. Bezzecchi, nonostante i due long lap, ha chiuso alle spalle di Di Giannantonio, secondo dietro Raul Fernandez in una giornata in cui è stato, forse, davvero miracoloso.
Il commento di Bezzecchi sul terzo posto a Philipp Island
«Oggi è stata davvero difficile. Sono contento perché ho gestito davvero bene la gara. Mi ero pianificato una mezza strategia: andare avanti e fare i long lap senza finire troppo dietro e ci sono riuscito. Pensavo di finire quarto per quanto avevo consumato, ma quando ho superato Acosta ho spinto per staccarlo, ma vedevo che Alex Marquez si avvicinava e l’ho puntato. Se avevo conservato qualcosa? Era sia anima, sia qualcosa che avevo tenuto. Sapevo che dopo il secondo long lap non avrebbe avuto senso stressare troppo il tutto, quindi ho cercato di stargli solo vicini, dando tutto quello che avevo negli ultimi 7 giri. Il sorpasso alla 8? Soffro ancora un po’ avendo uno stile di guida con frenati forte e forzo gli ingressi. Da solo mi viene meglio perché posso fare le mie linee, quando ci sono gli altri vado molto vicino e questo mi fa scomporre la moto. Sto cercando di migliorare questa cosa. Una prova di maturità? Ho fatto meglio di quanto mi aspettassi, ma il merito è anche dei ragazzi perché il 98% della strategia nella gestione gomme e moto è stata fatta da loro. Io ho dovuto solo applicarla».