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Addio Pietrangeli, il ricordo del Principe Alberto di Monaco: “Mi impallinava sempre!”

Uno dei più grandi amici di Nicola Pietrangeli era il Principe Alberto di Monaco
Nicola Pietrangeli
Nicola Pietrangeli (Getty Images)

La scomparsa di Nicola Pietrangeli a 92 anni ha lasciato un grande vuoto, sollevando tantissime reazioni sia dentro che fuori dal mondo dello sport.

Il Principe Alberto di Monaco ricorda Pietrangeli

In una bellissima intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il Principe Alberto di Monaco rivive la splendida amicizia con il tre volte vincitore del torneo di Montecarlo: “Il primo ricordo che ho di Nicola è del 1968, quando lui vinse il suo terzo titolo qui a Montecarlo. Io avevo dieci anni e logicamente avevo un’idea dello sport ancora acerba, ma il tennis mi piaceva. Era una delle passioni di famiglia, prima fra tutte quella di mio padre. Il dolore per la perdita ti fa dimenticare magari molti particolari ma la nostra amicizia è stata profonda. Anche se mi insegnò a giocare a tennis, lui non era un maestro, era il massimo che si poteva avere come insegnante di tennis. Brillante, simpatico, ironico. Si imparava in allegria. Ho giocato contro di lui solo in doppio, ma mi impallinava sempre. Mi divertivo di più a stare dalla sua parte del campo. In singolare non ci ho mai provato, sarebbe stato suicidio sportivo. Golf? Certo, non ci siamo fatti mancare nulla in compagnia. Lui aveva un talento incredibile per qualsiasi sport che coinvolgesse una palla o una pallina, però si interessava di tutto. Era curioso come ogni grande campione. A rifletterci bene, se ci pensate, tutti i campioni hanno una cosa in comune: la curiosità. Vogliono sempre scoprire le novità, perché lo sport è evoluzione continua. Lui era un vero gentleman, non l’ho mai sentito avere una parola negativa a proposito di qualcuno. Lui aveva quel dono dell’elegante ironia, come ho detto. Le conversazioni erano sempre brillanti e interessanti. Non ci si annoiava mai con lui. Io credo che Nicola abbia fatto molto per lo sport italiano, è stato un simbolo. Ha aperto anche nuove strade con i suoi successi. Questo gli deve essere riconosciuto. Era un uomo di classe e aperto al mondo. Adesso il tennis in Italia è al top, lui è stato il primo a vincere tappe importanti del Grande Slam. È stato un precursore. Se potrò, andrò sicuramente al suo funerale. Sto aspettando che mi comunichino i particolari. Non voglio mancare al saluto dell’amico sincero e caro“.

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