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ATP Ginevra, Djokovic non si rassegna: “Posso ancora vincere uno Slam”. E su Murray…

Ancora senza vittorie sulla terra in questa stagione, Novak Djokovic è ottimista alla vigilia del suo esordio a Ginevra
Novak Djokovic
Novak Djokovic (Getty Images)

In attesa di scendere in campo mercoledì a Ginevra contro l’ungherese Marton Fucsovics, Novak Djokovic ha rilasciato una interessante intervista all’Equipe in cui parla del suo futuro e della chiusura del rapporto di collaborazione con Andy Murray.

Djokovic si sente ancora competitivo

Nole non vuole rassegnarsi al trascorrere del tempo: “Non vedo l’ora di giocare una partita sulla terra battuta. Non ne ho giocate molte in questa stagione. Non ne ho ancora vinta una. Da questo punto di vista, non è l’ideale. Spero di poterne giocare più di una qui. Spero di costruire la mia forma prima dell’obiettivo principale su questa superficie che è il Roland Garros e di giocare meglio di quanto ho fatto nell’ultimo mese e mezzo. Non sono abituato a questo tipo di situazioni con due eliminazioni al primo turno. Non credo che mi sia successo negli ultimi vent’anni. Ma sapevo che questo momento sarebbe arrivato. È difficile per me sedermi e pensare a tutto ciò che ho realizzato nella mia carriera. Certo che ne sono fiero. Ma ho sempre il desiderio di vincere i titoli più grandi, di vincere i Grand Slam, di essere uno dei migliori giocatori del mondo. Ecco perché sono qui a Ginevra perché sto cercando di fare le cose per bene, di vincere ancora trofei. La motivazione è sempre lì. La mia vita è cambiata, ma in meglio. Sento che ho ancora il gioco per poter vincere i titoli del Grande Slam. Ovviamente, ho più alti e bassi. Lo abbiamo visto nell’ultimo anno e mezzo. Sperimentare questo non è ovviamente il massimo. Ma è così. Devo accettarlo. Il mio livello forse non è più consistente come prima”.

L’addio a Murray

Inevitabile parlare, poi, della conclusione del rapporto lavorativo con lo scozzese: “Non ci eravamo impegnati a lungo termine. L’Australia era stato un test. Ci eravamo detti che avremmo lavorato a Indian Wells e Miami. Su terra avremmo visto torneo per torneo. E ci siamo accordati su questa separazione. Abbiamo avuto la sensazione che non potevamo ottenere di più da questa collaborazione. Il mio rispetto per Andy rimane lo stesso. È persino più grande da quando lo conosco meglio come persona. Ha un brillante QI tennistico. Uno stato d’animo raro da campione. Vede il gioco in modo incredibile, ma non abbiamo raggiunto insieme ciò che speravamo di raggiungere in termini di risultati. A volte funziona, a volte no”.

Sul nuovo allenatore

Nole parla, inoltre, della situazione attuale: “Al momento non sto cercando un allenatore. Non credo ci sia bisogno di affrettare le cose, mi sento a mio agio con le persone che mi circondano. Dušan Vemić sarà con me a Ginevra e al Roland Garros. Boris Bošnjaković è qui come analista e assistente allenatore. Poi vedremo come andranno le cose”.

Rivalità Sinner-Alcaraz

In ultimo, il 24 volte vincitore di Slam non può che parlare della finale di Roma tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: “Finale Roma? Ho visto la parte finale del primo set e credo che abbiano giocato ad un livello molto alto. Sono i leader del nostro sport. La loro rivalità è attualmente la più grande nel circuito e rappresenta un bene per il tennis. Sono contento per il tennis perché negli ultimi 20 anni c’è stato entusiasmo per i Big 4. Non bisogna, però, dimenticare anche Alexander Zverev”.