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Berrettini pronto per la Coppa Davis: “Tanta voglia di far bene a Bologna”. L’aiuto di Sinner

Matteo Berrettini sembra in ottima salute in vista delle Finals di Coppa Davis in programma dal 18 al 23 novembre a Bologna
Matteo Berrettini e Jannik Sinner
Matteo Berrettini e Jannik Sinner (Getty Images)

Senza Jannik Sinner e, probabilmente, Lorenzo Musetti, l’Italia può almeno contare su un ritrovato Matteo Berrettini per dare l’assalto alla Coppa Davis per il terzo anno consecutivo a Bologna dal 18 al 23 novembre.

Le sensazioni di Berrettini

Ai microfoni di Sky Sport, il romano è soddisfatto della propria condizione: “Mi sto allenando bene, sono felice e siamo carichi per quello che verrà la prossima settimana. Sto bene e sono molto contento delle ultime partite che ho giocato, non è mai facile ricominciare dopo un lungo periodo di stop, peccato a Metz, avrei potuto fare un bell’allungo ma Tien è un ottimo giocatore, secondo me diventerà molto forte, però arrivo a Bologna con grandissima fiducia e tanta voglia di fare bene. Sono il più anziano dei singolaristi, sono contento e carico, in questo torneo sono sempre riuscito a tirar fuori il meglio da me stesso, sia in termini di prestazioni che di emozioni, siamo una squadra lunghissima con tanti campioni e bravi ragazzi che veramente tengono di più al gruppo che al singolare e nel tennis moderno questo non è facile, speriamo di provare a fare bene, non dico altro. La Coppa Davis mi ha sempre fatto bene, e io penso di poter dare la grinta giusta al gruppo. Jannik non c’è, Musetti è in dubbio, ma la cosa bella è che anche senza le due prime punte del momento, non c’è ansia. Siamo tutti consapevoli di potercela fare. Tutti abbiamo voglia e siamo in un buon momento, Bolelli e Vavassori stanno giocando alla grande, Cobolli ha fatto la miglior stagione della carriera, Sonego se verrà, ha dimostrato di stare molto bene. Siamo un bel gruppo, siamo amici, andrà tutto bene“.

L’importanza di Sinner per Matteo

Il finalista di Wimbledon 2021 parla anche delle ATP Finals e dell’aiuto che gli ha dato quest’anno l’altoatesino in un momento complicato: “È un piacere stare qui a Torino, ne parlavamo con il mio team, pensando come in pochi anni siano cambiate le cose in maniera incredibile, ricordo le mie prime Finals a Londra sembrava un’utopia avere già un solo italiano, ora siamo i più numerosi, è bellissimo, siamo il movimento più in salute del tennis mondiale, lo dimostriamo sia nel femminile che nel maschile. Non voglio immaginare allora cosa diventerà Sinner nell’età della maturità perché già adesso si fa fatica a fare due punti con lui. Scherzi a parte per quanto mi riguarda ho la sensazione di potermi togliere grandissime soddisfazioni, sto lavorando davvero bene, non è semplice in questo sport avere tutti questi stop and go. Dopo l’infortunio a Roma allenarmi con Jannik a Montecarlo mi ha aiutato. Mi sono accorto che mi piaceva colpire la palla con la racchetta, il suono che usciva dalle corde. Mi piaceva proprio. Lì ho capito che per me non era ancora il momento di lasciare”.

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