Binaghi blinda le ATP Finals in Italia ma c’è un problema: le parole del presidente della FITP
Conferenza stampa di fine torneo per Angelo Binaghi che è convinto della prosecuzione delle ATP Finals in Italia con Torino sede per il 2026 e, forse, per il 2027 per, poi, cedere il posto a Milano.
Binaghi entusiasta dei risultati dell’edizione 2025 delle ATP Finals
Il presidente della FITP è molto soddisfatto di questa edizione che ha generato un impatto economico di 591 milioni di euro (fonte Boston Consulting Group), un impatto sociale di 386 milioni (fonte Open Economics) e ha registrato 230 mila spettatori paganti (+8% rispetto al 2024 e +93% dal 2021): “Soprattutto ha prodotto un gettito fiscale che sfiora i 100 milioni ed è quasi sette volte superiore al contributo di 13,7 milioni ricevuto dallo Stato”.
Il problema con il Governo
C’è, però, una criticità che Binaghi non nasconde: “È sopraggiunto un problema nuovo (NdR il Decreto Sport, convertito in legge, ha ridisegnato la governance, affiancando alla FITP la società pubblica Sport e Salute: il governo, in cambio di un impegno da 97,5 milioni per il quinquennio 2026-30, decisivo per ottenere l’estensione del contratto con l’ATP, intende essere coinvolto a pieno titolo nella gestione). Oggi il ministro dello Sport, Andrea Abodi, sarà nostro ospite per la finale, nelle prossime settimane parleremo col governo: dall’applicazione della legge, in un modo o nell’altro, discenderanno i discorsi sulla sede. Il contributo statale rende l’evento sostenibile senza grandi difficoltà e potrebbe anzi consentire alla manifestazione di continuare a svilupparsi creando un effetto moltiplicatore tutto l’anno in tutti i territori. Il tennis, oggi, è il miglior investimento possibile nello sport per lo Stato italiano. La sede futura? Io non so dove sia il nuovo palazzetto dello sport di Milano e se, come dice qualcuno, ci siano problemi di connettività con la città. So però che uno dei segreti del successo delle Finals di Torino sta nella capacità delle istituzioni locali di affrontare la macchina organizzativa con metodo e rigore. Da quando abbiamo iniziato a Torino, nel 2021, il delta degli appassionati di tennis e padel rispetto al calcio è diminuito dal 39% all’8%, quello dei praticanti dal 20% al 5%. Grazie ai risultati dei nostri atleti, con Sinner, Musetti e Paolini tra i top 8 mondiali, e al lavoro organizzativo, abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti nel nostro obiettivo di diventare lo sport più popolare in Italia. Stiamo arrivando”.
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