Coppa Davis 2025: le parole di Volandri, Berrettini, Cobolli, Sonego e Bolelli/Vavassori
Nonostante le assenze pesanti di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, l’Italia sogna di aggiudicarsi per la terza volta di fila la Coppa Davis: dopo esserci riuscita a Malaga nel 2023 e nel 2024, la nostra nazionale proverà a centrare l’obiettivo a Bologna dal 18 al 23 novembre.
Le parole degli azzurri nel media day della Coppa Davis
Opposta all’Austria all’esordio alle Final Eight nella giornata di mercoledì 19 novembre, l’Italia partirà sicuramente favorita; di seguito, trovate le parole dei nostri connazionali nel media day riportate da Sky Sport.
Il capitano Filippo Volandri: “Le scelte hanno sempre un significato, ma quelle complicate ci hanno permesso di vincere due Davis. Se non avessimo avuto la possibilità di fare determinate scelte, probabilmente non le avremmo vinte. Qui si riparte da zero: non giochiamo per la terza di fila, ma cerchiamo di vincere quella del 2025. Sappiamo e siamo consapevoli di essere una squadra forte. Sarà una delle Final Eight più equilibrate di sempre. Ci giochiamo una prima finale mercoledì contro l’Austria. Le classifiche in Davis non contano e rispettiamo tanto il team austriaco. Non abbiamo bisogno di motivazioni extra. Abbiamo visto la finale insieme, come accaduto lo scorso anno. Abbiamo sofferto e gioito insieme a Jannik e il suo team. Gli facciamo tutti grandi complimenti. A prescindere dai risultati, ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore straordinario. Però mi piace di parlare di chi c’è per quanto riguarda la Davis. Sono felice di aver trovato ancora una energia enorme nel gruppo. Sonego si è fatto trovare subito pronto. È proprio l’energia del gruppo che ci ha permesso di fare la differenza. Senza Sinner è sicuramente diverso. Lui fa sembrare tutto scontato, ma non lo è per niente. Spesso ci siamo confrontati anche sull’eventualità di giocare il doppio. Far sembrare tutto normale è la sua grande qualità. Anche nelle ultime tre vittorie. Jannik è arrivato stanco nel finale di stagione, ma ha reso tutto ancora normale. Noi facciamo il solito lavoro, che parte da lontano. La mia comunicazione è diversa con ognuno di loro”.
Matteo Berrettini: “Non so se sono il leader di questa squadra. So solo che ho tanta voglia di stare qua. È un onore e un piacere. Capisco le scelte di Sinner e Musetti che non sono venuti. Hanno dimostrato negli scorsi anni di essere presenti e abbiamo sia vinto che perso insieme. Non sarà l’ultima chance per loro. Andiamo avanti con un gruppo compatto e fortissimo, con tantissimi giocatori. Abbiamo lasciato a casa il 26 del mondo, questo significa che siamo una Nazionale fortissima. Io sono contento quando indosso questa tuta. Sentire questa energia mi fa sempre bene. Sicuramente fa piacere vedere tutto questo seguito in Italia. Bisogna ricordare anche il buon Fabio Fognini, che ha disputato un’ottima carriera, vinto un Masters 1000 a Montecarlo e portato avanti la Davis per tanti anni. Mi sento un tassello importante del movimento italiano. È un movimento sano e mi fa piacere che ci siano tanti ragazzi. Stiamo facendo le cose per bene”.
Flavio Cobolli: “Sono il più giovane, quindi non sono certo il leader di questa squadra. Siamo tutti leader e abbiamo un ottimo rapporto tra di noi. Cerchiamo di aiutarci a vicenda in ogni momento della giornata. Non vediamo l’ora di affrontare l’Austria”.
Lorenzo Sonego: “Sono felicissimo di essere qui con questi ragazzi. Abbiamo un ottimo rapporto anche fuori dal campo. È davvero un onore per me. Voglio mettere la mia energia al servizio del team e godermi la competizione. È bello competere di fronte al nostro pubblico a Bologna”
Andrea Vavassori e Simone Bolelli: “Abbiamo espresso un livello davvero alto a Torino giocando tre buonissime partite nel girone. La nostra fiducia cresce. In semifinale è stata dura, ma credo che la nostra fiducia sia comunque aumentata. Siamo pronti a giocare nel caso in cui ce ne fosse bisogno. L’Austria può contare su un ottimo doppio. Miedler ed Erler sono anche buoni amici e giocano insieme da tempo. Ma ogni partita è diversa, soprattutto in questa competizione”.