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Coppa Davis 2025, Volandri scettico: “Sinner non cambierà idea”

Filippo Volandri non crede a un ripensamento di Jannik Sinner per l’edizione 2025 della Coppa Davis
Filippo Volandri e Jannik Sinner
Filippo Volandri e Jannik Sinner (Getty Images)

A caccia di uno storico tris in Coppa Davis, il capitano della nazionale italiana Filippo Volandri è consapevole che sarà molto difficile centrare l’obiettivo senza l’apporto di Jannik Sinner pur conoscendo la forza della propria squadra come dichiarato in una intervista alla Gazzetta dello Sport: “La squadra rimane molto forte. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo con il suo giocatore più forte a disposizione. Ma proprio perché sono il capitano della Davis e ho giocato, cerco di normalizzare la cosa“.

Volandri spiega la rinuncia di Sinner

Il livornese parte, ovviamente, dal no del 24enne di San Candido: “È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i giocatori, anche ai grandissimi. Zverev non l’ha giocata per anni, Federer e Nadal lo stesso. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare in determinati momenti in condizioni fisiche e mentali diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e ogni anno è diverso. Per Jannik questa è stata una stagione particolare, e lo sappiamo tutti. Sono stati due anni pesantissimi per lui per le motivazioni che sappiamo e Jannik ha speso tanto anche a livello mentale, ancora più che in campo. Sia lo scorso anno che questo ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato. Quella settimana serve per staccare, per ricaricarsi davvero e resettarsi per puntare al 2026 dove, comunque avremo ancora le Finals in casa. Quello con la Nazionale è un impegno importante per tutti, ma va gestito con equilibrio visto che arriva alla fine della stagione. Tecnicamente la possibilità di convocarlo c’è, ma quando un team di quel livello prende una decisione di questo genere sulla programmazione poi è difficile cambiare in corsa. Noi restiamo disponibili, la porta è aperta, ma non mi aspetto un cambiamento. A Vienna ci siamo visti e abbracciati. Abbiamo chiacchierato con il team, con la famiglia. Mi ha raccontato della cotoletta che hanno preparato. C’è grande serenità nei rapporti“.

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Focus sul team che sarà a Bologna

Volandri analizza, poi, il terzetto di singolaristi che sarà a Bologna: “Berrettini indoor ha picchi altissimi. È un giocatore da superfici rapide, anche se gli è mancata un po’ di continuità. Spero che in queste settimane ritrovi ritmo. Non ho dubbi sulla sua qualità, né come giocatore né come uomo squadra, è molto importante e lo ha dimostrato. Musetti ha dato la massima disponibilità e noi lo aiuteremo a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Io sono padre, capisco perfettamente cosa prova. Cobolli? Quando l’ho chiamato per convocarlo mi ha risposto “preferisco parlarne a voce”. In quel momento sono prevalse le emozioni. È un ragazzo che ha già mostrato cosa significa far parte di una squadra: a Bratislava, quando l’ho portato come sparring, ha dato tutto, fino a perdere la voce per il tifo. A Bologna nella fase a gironi dello scorso anno ha giocato un torneo straordinario. È maturato tantissimo, merita questa occasione”.

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