Tennis

Darderi a cuore aperto: “Apprezzo di più la vita da quando ho rischiato di morire”. Il toccante ricordo di nonna Elisa

Parole che fanno riflettere ed emozionano quelle pronunciate da Luciano Darderi alla Gazzetta dello Sport
Luciano Darderi
Luciano Darderi (Getty Images)

Primo tennista italiano a raggiungere quota tre titoli ATP in questa stagione, Luciano Darderi si confida alla Gazzetta dello Sport alla vigilia del ritorno in campo a Cincinnati dopo aver saltato il Masters 1000 di Toronto a causa di un infortunio rimediato in finale a Umago.

Darderi ha visto la morte in faccia

Il 23enne di Villa Gesell ricorda l’episodio che gli ha cambiato la vita: “Eravamo in macchina dopo una partita a Rimini e ci stavamo trasferendo per giocare un altro torneo: abbiamo rischiato grosso su una strada di montagna perché un’auto ha tentato un sorpasso azzardato e sotto di noi c’era il vuoto, gli occupanti dell’aiuto dietro di noi sono morti, non era invece il nostro momento. Aver vissuto una paura così grande ti fa apprezzare la vita molto di più”.

L’importanza della famiglia

L’azzurro parla poi dei suoi affetti: “Mio papà è anche il mio coach, abbiamo ancora tanta strada da fare, ma quattro titoli in tre anni sono un bel punto di partenza. Mio fratello Vito è una promessa e la nostra esperienza è importante per lui. Sul braccio ho tatuato mia nonna Elisa: non c’è più, ma la penso sempre. Quando gioco, guardo quel tatuaggio e mi sento vicino a lei. Tutto quello che aveva, la sua pensione, i suoi risparmi li ha usati per aiutarmi nella carriera perché diventassi un tennista, mi ha regalato la prima racchetta, ogni volta che vinco le mando un bacio lassù“.