Elena Pero convinta: “Per Sinner la rivalità con Alcaraz è una benedizione”. Il motivo
Intervistata da fanpage, Elena Pero parla della rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, sottolineando come per il 24enne di San Candido sia fondamentale confrontarsi con un campione del calibro dello spagnolo.
Pero analizza la rivalità tra Sinner e Alcaraz
La telecronista di Sky Sport non ha dubbi: “Le rivalità nascono e prosperano solo dove c’è una sfida equilibrata e un confronto al vertice. Pensando alle generazioni più recenti: Roger Federer, all’inizio del suo dominio tra il 2003 e il 2004, era uno spettacolo puro, ma la sua costante vittoria riduceva l’incertezza. L’arrivo di Rafael Nadal, con il suo stile diametralmente opposto, ha fatto esplodere la rivalità, elevando il livello di entrambi. È innegabile: Federer non avrebbe raggiunto la sua grandezza senza Nadal, e viceversa. L’ingresso di Novak Djokovic ha poi completato il quadro, regalandoci un’epoca di gioia sportiva assoluta. Oggi, il discorso si ripete: Jannik Sinner deve la sua crescita a Carlos Alcaraz, così come Alcaraz non sarebbe completo senza Sinner. Queste rivalità sono una benedizione: rendono lo sport infinitamente più affascinante. Se a loro si unisse anche una terza figura, il ‘Djokovic’ di questa nuova generazione, avremmo davanti a noi dieci anni di divertimento assicurato”, ha detto.
Il bel rapporto tra Sinner e Alcaraz
Pero mette, poi, l’accento sul bellissimo rapporto che lega i due tennisti più forti del mondo: “È una cosa bellissima. Dovrebbe essere sottolineata di più. Viviamo tempi tristi, atroci, per ciò che succede nel mondo. Vedere due ragazzi che si rispettano, si stimano, si sorridono, si guardano negli occhi, si danno il pugnetto prima di entrare in campo e poi si giocano la finale di Wimbledon: è bellissimo. È l’aspetto meraviglioso dello sport, che davvero insegna la pace. Sarebbe bello se nella vita fossimo tutti un po’ più sportivi così, nell’apprezzare la convivenza, il rispetto”.
La sfortuna del resto del mondo
Inevitabile, infine, una considerazione sugli altri tennisti tagliati fuori dalla lotta per aggiudicarsi gli Slam in questo periodo: “I vari Tsitsipas, Zverev, Rublev, i ’96, ’97, ’98 sono rimasti un po’ fregati. Hanno fatto l’anticamera: si sono beccati il terzetto, anzi il quartetto se ci metti anche Murray, e pensavano: ‘Adesso questi invecchiano, se ne vanno, e poi tocca a noi’. E invece sono stati sorpassati in tromba da quelli del 2000 in avanti. Pensa ad Alcaraz: ha un tennis difficile, non può giocare ogni giorno da 10, ma se trova la sua dimensione da 7… lui e Sinner sono troppo più bravi degli altri. Chi poteva avere quelle caratteristiche di completezza, Rune, poveretto ha perso due anni, e rischia di perderne un altro“.