Fognini su Sinner: “Firmerei per essere come lui ma Jannik vorrebbe vivere come me”. E sulle multe…
Interessante intervista rilasciata da Fabio Fognini a “Belve” su Rai 2 dove è stato ospite di Francesca Fagnani.
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Fognini si paragona a Sinner
Oltre alla ferita aperta con Filippo Volandri per la Coppa Davis e alla vagonata di multe pagate in carriera, il sanremese ha fatto una interessante riflessione su sé stesso e Jannik Sinner: “Meglio nascere Sinner o Fognini? Lui è numero 1 del mondo, dimmi dove devo firmare e firmerei subito, Jannik però per me farebbe un pensierino a vivere alla Fognini. Lui non ha la mia spontaneità, io sono vivace e allegro e dico le cose diretto. Lui è un carattere diverso”.
Pregi e difetti di Fognini
Il marito di Flavia Pennetta ha, poi, parlato dei suoi pregi, dei difetti e della splendida carriera tennistica che gli ha regalato tanti successi: “Pregio? Generosità. Do valore alle cose. Difetto? Permalosità e molte volte sono passato dalla parte della ragione alla parte del torto. Non sono mai stato un santo. Spesso mi sono tirato la mazza nei piedi da solo. Spesso ho odiato il tennis, prima del match con Alcaraz a Wimbledon mi sono detto, vai e divertiti. Mi sono detto per favore Fabio divertiti, giocavo contro Alcaraz sul campo più bello del mondo e mi sono divertito un sacco. Sono stato fortunato a fare dello sport il mio lavoro. Talento, dedizione e passione, ci ho messo un po’ tutto. E anche sacrifici: aver lasciato casa a 18 anni per andare a Barcellona ha pesato tanto. Seguo tantissimo il tennis anche ora ma non mi manca il tennis, ho preso in mano la racchetta in diverse situazioni ma non ho più giocato a tennis. Sono arrivato al numero 9, ho vissuto un’epoca irripetibile con “mostri sacri”.