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Il no di Sinner alla Coppa Davis 2025, Bertolucci sta con Jannik: “Dobbiamo solo ringraziarlo”

L’ex capitano della nazionale italiana di Coppa Davis, Paolo Bertolucci, sta dalla parte di Jannik Sinner dopo la dolorosa rinuncia dell’altoatesino
Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Il no di Jannik Sinner all’edizione 2025 della Coppa Davis divide gli appassionati con Paolo Bertolucci che prende le difese del n. 2 della classifica ATP.

Coppa Davis 2025, Sinner può ripensarci? Teoricamente sì ma non sarebbe da Jannik

Bertolucci comprende la scelta di Sinner

L’ex capitano della nazionale italiana esprime il suo punto di vista su un tema a dir poco divisivo: “È una decisione nota già da un anno. Sapevamo che nel 2025 non l’avremmo rivisto in Davis, ci ha fatto già vincere due volte questo trofeo e dobbiamo solo che ringraziarlo. Il tennis, bisogna capire, è focalizzato sulle quattro prove dello Slam e sulle ATP Finals. Già i Masters 1000 vengono usati come cammino per trovare la miglior condizione in vista dei Major. La Coppa Davis non fa assolutamente parte di questo circuito, lo faceva 30 anni fa, ancor meno con la nuova formula. Lui, comunque, ci ha regalato due vittorie, probabilmente più avanti con l’età vestirà l’azzurro come ha fatto Djokovic. Ora, però, lasciamolo in pace perché deve prepararsi e può ancora darci mille soddisfazioni. Ai nostri tempi la Davis era quasi a livello degli Slam. Ora non lo è, dobbiamo prenderne atto. Del resto, i giocatori di tennis sono liberi professionisti. La carriera è prioritaria. Pensiamo a Rune che per l’infortunio che ha rimediato dovrà stare fermo un anno. Non c’è nessuno che ti porterà lo stipendio. Il tennista se gioca e vince, guadagna. Se stai a casa, devi guardare gli altri e sperare di recuperare se sei infortunato. La carriera, poi, non è mai così lunga”.

Le prospettive dell’Italia alle Finals 2025

Il nativo di Forte dei Marmi cerca, poi, di prevedere cosa accadrà alle Final Eight di Bologna: “Senza di lui, la squadra italiana vale tanto e deve dimostrarlo. Non c’è più il cuscino di Sinner, il n.1 che ti spiana la strada. Abbiamo un giocatore in top-10, l’altro a ridosso della top-20 e poi ci sono Matteo Berrettini e un doppio di livello. Due/tre squadre possono vincere e l’Italia è tra queste. È molto importante responsabilizzare Musetti, Cobolli e Berrettini affinché riescano ad avere un livello molto alto. Sarà difficile, ma non impossibile.“.

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