Masters 1000 Roma, Alcaraz: “Poco spettacolo, vinto grazie alla solidità”

Il match tutto talento e qualità se lo aggiudica Carlos Alcaraz, che batte Lorenzo Musetti nella prima semifinale del Masters 1000 di Roma con il punteggio di 6-3, 7-6 in due ore di gioco. Lo spagnolo ha avuto la meglio del tennista azzurro, che da lunedì ritoccherà il suo best ranking salendo all’ottavo posto della classifica ATP, grazie alla sua solidità e a una grande prestazione in risposta. Musetti ha sofferto particolarmente le condizioni, il vento ha impedito a entrambi di giocare un tennis di grande qualità come sottolineato dallo stesso Alcaraz nell’intervista fatta a fine match: “Oggi le condizioni non erano semplici, il vento non ha aiutato e abbiamo provato a giocare il miglior match possibile in queste condizioni”. Per lo spagnolo si tratta della prima finale in carriera al Foro Italico e domenica affronterà il vincente della sfida tra Jannik Sinner e Tommy Paul, che si disputerà questa sera non prima delle 20:30.
Masters 1000 Roma, Alcaraz: “Oggi è mancato il gioco brillante. Ho dovuto cambiare tatticamente”
Alcaraz ha poi analizzato le qualità di Musetti, sottolineando come le condizioni di oggi abbiano costretto entrambi a giocare un tennis diverso rispetto al loro classico stile di gioco: “Lorenzo è un grande giocatore, sta giocando alla grande ultimamente. Ho fatto quello che serviva per qualificarmi in finale, non ho fatto nulla di speciale ma sono stato solido, ho cercato di sbagliare il meno possibile e sono contento di aver conquistato la mia prima finale qui a Roma. Abbiamo un gioco ricco di talento, ci piace giocare la palla corta e giocare colpi difficili, ci piace un gioco brillante e di qualità. Oggi però con il vento non c’era da cercare giocate brillanti, tatticamente ho dovuto cambiare la partita cercando di giocare nella maniera più solida possibile. Ho fatto quello che dovevo fare, niente di più e niente di meno. Anche Lorenzo ha giocato bene, per le condizioni sono mancate le giocate spettacolari e penso di esser stato più solido di lui”.