Internazionali BNL d'Italia

Masters 1000 Roma, Berrettini: “Quattro anni senza Foro? Bella merda. Sinner? L’ho visto felice”

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini (Getty Images)

È tornato a casa Matteo Berrettini quattro anni dopo la sua ultima partita al Masters 1000 di Roma, l’ottavo di finale perso nel 2021 contro Stefanos Tsitsipas. Un rientro complicato contro Jacob Fearnley, avversario ostico che Berrettini ha voluto elogiare in mixed zone: “Partita complicata per mille motivi. Non mi sono chiesto di giocare bene, oggi dovevo solo stare lì e lottare per continuare a fare quello che mi piace fare. Dovevo servire bene ed essere aggressivo, non mi sono allenato tantissimo e per questo non potevo chiedere un livello altissimo. La gente mi ha aiutato tanto. Nel secondo set ho avuto un calo di attenzione, non ho giocato benissimo nel game dove ho subito break e lui ha giocato bene, sta salendo tanto e può crescere ancora. La cosa più importante è che ho reagito”. Berrettini ha poi fatto il punto sulle sue condizioni fisiche: “Facciamo gesti scaramantici (ride, ndr). Però sto bene, è stata una bella prova perché non passavo così tanto tempo in campo da un po’. Vincere queste partite è un bel segnale, significa che ci sto con la testa che avevo tanta voglia di tornare qui in campo a Roma. Entrando in campo dovevo stare bene in campo con la testa, parlarmi bene e poi il gioco sarebbe stata una conseguenza”.

Masters 1000 Roma, Berrettini: “Pazzesco tornare qui. Mi godrò almeno le prossime due partite”

Emozione e tensione che hanno giocato un ruolo importante nella partita di Berrettini, che ha raccontato così le sensazioni vissute durante il match sul Centrale: “Entrando in campo dovevo stare bene in campo con la testa, parlarmi bene e poi il gioco sarebbe stata una conseguenza. È stato pazzesco ritrovare il pubblico, all’ingresso in campo è partito il primo brivido. Poi durante la partita un paio di volte, specialmente quando ho annullato il set point e poi quando ho visto che lui è calato e ha rallentato. Mi ha detto a fine partita che aveva i crampi, il tie-break è andato così e me lo sono gustavo fino all’ultimo punto”. Scherza, ma forse neanche troppo, parlando dei quattro anni lontano dal Masters 1000 di Roma: “Una bella merda (ride, ndr). Non ci sono parole positive, è un torneo che segno sul calendario e non l’ho mai nascosto. Ho vissuto almeno una delle cinque partite migliori della mia carriera qui. È sempre bello tornare, dove mi giro c’è gente che conosco. Tre anni senza giocare sono stati una sofferenza, meglio definirli così. Alla vigilia c’era tensione, ma quando mi saliva il magone sorridevo perché era quello che volevo. Non potevo pensare di arrivare qui e non sentire quell’adrenalina. Era molto importante sentire queste emozioni. Ho dormito molto bene, ovviamente stamattina mi sono svegliato prima della sveglia per la tensione”. Chiusura finale sul “Mi siete mancati” scritto sulla telecamera a fine match e sul torneo di doppio che giocherà col fratello, dove affronterà la coppia azzurra Sonego-Musetti al primo turno: “Era riferito a tutti voi, a tutti quelli che non vedevano l’ora di ritrovarmi in campo. Io non vedevo l’ora di sentire il calore che avevo respirato in Davis, ma qui è sempre diverso. Sono nato e cresciuto qui, è il feeling che mi mancava e spero di godermelo almeno per altre due partite in singolo e in doppio. Ce lo siamo detti, siamo stati sfigati perché soprattutto nel doppio il pubblico ti aiuta tantissimo e sarebbe stato bello affrontare due stranieri. Con i due Lorenzo ci conosciamo a memoria, sarà un match strano ma io e Jacopo siamo pronti a godercelo perché è quello che abbiamo sempre sognato. Il rientro di Jannik? Saprà come affrontare tutto, l’ho visto felice e sorridente. È un bene che sia tornato, per gli italiani e per il pubblico perché è il giocatore più forte del mondo. Gli faccio un in bocca al lupo e credo che saprà gestire molto meglio di me tutto quello che succederà”.