L’ex pupillo di Simone Vagnozzi: “A fine anno mi restano 30.000 euro”

Capace di arrivare al n. 60 della classifica ATP, Stefano Travaglia occupa ora la posizione n. 232 nel ranking mondiale e confida alla Gazzetta dello Sport quando sia complicato riuscire ad arrivare alla fine dell’anno con un guadagno in termini economici.
Travaglia in versione ragioniere
L’ex pupillo di Simone Vagnozzi, che l’ha allenato per tre anni prima d’iniziare la collaborazione con Jannik Sinner, spiega il suo bilancio annuale con l’entusiasmo di chi non sente di avere 33 primavere alle spalle: “Quello dei challenger si chiama circuito minore, ma il livello è molto alto, a partire dalle qualificazioni. Giocano tutti bene, le nuove leve hanno un tennis moderno e non guardano in faccia nessuno. Devi essere preparatissimo a livello fisico. A Genova sono arrivato in semifinale e ho conquistato solo 35 punti. La differenza con un 250 sta tutta qui. Giochi tanto, senza sosta, per accumulare risultati, ma fai una grande fatica a scalare la classifica. Comunque, a me piace il tennis e, di conseguenza, piacciono tutti i tornei. Mi basta entrare in campo e giocare. Cerchiamo con il mio staff di stare in camere doppie per risparmiare. Per fortuna non russano né il coach né il preparatore, così riesco a riposare bene. Quando siamo in tre, la seconda camera è a carico mio. Quando è scaduto il contratto con Wilson ho ricevuto offerte di altri marchi ma non ho voluto cambiare modello. La racchetta è la cosa più importante. I ricavi arrivano circa a 150mila euro all’anno e, tolti i costi, tolte le tasse, il guadagno netto in un anno è di circa 30mila euro. Qualcuno potrebbe chiedermi: ‘Ma chi te lo fa fare?’. La risposta è semplice: la passione per questo sport e il sostegno di persone che credono in me e mi spronano ogni giorno. Ho vinto a Modena, sono arrivato in finale a Todi. Mi sento ancora molto competitivo. Le mie giornate sono interamente dedicate ad alzare l’asticella. Il prossimo step è entrare nel tabellone delle qualificazioni degli Australian Open, l’obiettivo finale è rientrare nei top 100. A quel punto cambierebbe tutto, anche a livello economico”.